A Chivasso un ragazzo di 12 anni muore dopo essere stato dimesso dall’ospedale

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Immagine d'archivio

TORINO  Non è bastata una disperata corsa all’ospedale infantile Regina Margherita di Torino, mercoledì sera, per salvare la vita a un ragazzino di 12 anni, Andrea Vincenzi. Nel pomeriggio era stato visitato per una sospetta polmonite all’ospedale di Chivasso, da dove però era stato rimandato a casa.

La sua morte improvvisa diventa un caso ed è probabile che la procura di Ivrea apra un fascicolo. Quando il ragazzino, con il 118, è arrivato al pronto soccorso di Torino era già in arresto cardiaco. I medici hanno tentato tutto il possibile ma non c’è stato modo di rianimarlo.

All’ospedale di Chivasso era stato visitato alcuni giorni prima. Nessuno poteva immaginare un aggravarsi così repentino delle sue condizioni di salute. Talmente rapido da rendere vano anche il trasporto d’urgenza, mercoledì sera, verso Torino. Tutti elementi che saranno vagliati dalla procura.

Nel frattempo i medici del Regina Margherita, come da prassi, hanno disposto l’esame necroscopico della salma in attesa di capire se sarà aperta un’inchiesta per accertare le cause della morte.

«L’azienda esprime grande vicinanza alla famiglia e informa che ha immediatamente attivato le dovute verifiche interne», fa sapere da Chivasso la direzione generale dell’Asl To4. «Anche se tali verifiche prevedono qualche giorno di valutazione, da una prima analisi risulta che siano stati effettuati gli accertamenti necessari e siano stati correttamente seguiti i protocolli previsti».

Da una prima valutazione, quindi, pare che l’aggravamento delle condizioni del 12enne non poteva essere in alcun modo previsto e potrebbe anche non aver niente a che fare con la diagnosi di una sospetta polmonite.

Andrea Vincenzi abitava con i genitori Valeria e Roberto a Castiglione Torinese ed era un giovane calciatore nella categoria Esordienti del Gassino-San Raffaele. È stata proprio la società, con una nota sui social, a diffondere la drammatica notizia: «Il Gassino San Raffaele, nella figura di tutto il consiglio direttivo – ha scritto la società – si stringe con forza intorno ai genitori di Andrea Vincenzi, nostro giovanissimo atleta classe 2011 che è prematuramente ed improvvisamente scomparso questa notte. La tragedia ci ha colpiti profondamente lasciando in tutti noi un profondo dolore e sgomento. Da tutto il Gassino, alla nostra Valeria ed al papà Roberto, le più sentite condoglianze e la vicinanza in questo momento immensamente doloroso per la grave perdita». ù

«Voglio delle spiegazioni. Voglio sapere perché e come è morto mio figlio». A parlare è Roberto Vincenzi, il papà di Andrea, 12 anni, il ragazzino morto all’ospedale Regina Margerita di Torino nei giorni scorsi, dopo tre accessi al pronto soccorso di Chivasso e altrettante dimissioni.

La famiglia si è rivolta all’avvocato Stefano Castrale: «Ha perso il suo unico figlio e ho visto di fronte a me una persona distrutta dal dolore, ma non incattivita. Vuole solo sapere per quale motivo e in quale modo è avvenuta questa tragedia».

Il fascicolo aperto alla procura di Ivrea (Torino) per omicidio colposo è in mano alla Pm Maria Baldari.

«Ovunque sarai, ovunque sarò, in ogni gesto io ti cercherò – scrive su Facebook la madre, citando i versi di Irama – adesso para tutti i palloni che ti manderò su in cielo, super Vince (come era soprannominato, ndr): vita mia, sarai per sempre dentro di me».

I funerali del ragazzo, che giocava a calcio, si svolgeranno nello stadio Valentino Bertolini di Gassino Torinese dopo l’autopsia, per cui la procura dovrebbe conferire martedì l’incarico al medico legale.

Le visite a Chivasso. L’Asl To4 ha ricostruito quanto accaduto all’ospedale di Chivasso in merito alle condizioni di salute di Andrea Vincenzi, il 12enne visitato più volte nella struttura chivassese e poi deceduto mercoledì sera all’ospedale infantile Regina Margherita di Torino per una sospetta polmonite.

«Vi sono stati due accessi il 19 febbraio (uno breve nella notte e uno nella mattinata) e un accesso il 21 febbraio con osservazione in pediatria – riferisce il dottor Fabio Timeus, direttore della pediatria di Chivasso – fin dal primo accesso nella notte del 19 febbraio è stata prescritta terapia antibiotica appropriata rispetto al microrganismo interessato».

Nella mattinata del 19 febbraio e nella giornata del 21 febbraio, poi, sono stati eseguiti esami ematochimici e strumentali relativi alla situazione clinica del giovane paziente. «Il 21 febbraio, gli esami effettuati e le condizioni cliniche stabili hanno permesso la dimissione a domicilio con terapia appropriata – sottolinea il direttore della pediatria – in ogni caso, siamo profondamente addolorati e ci stringiamo alla famiglia».

Ansa

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