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La Langa e non solo piangono Cesare Giaccone

Dalle autorità ai colleghi, sono tanti i messaggi di chi ricorda il suo estro, in cucina ma anche nelle vesti di eclettico pittore, sempre con il suo fazzoletto rosso al collo.

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ALBARETTO DELLA TORRE C’è  grande cordoglio per la morte di Cesare Giaccone, vero e proprio pioniere della cucina di Langa, che nel suo ristorante ad Albaretto della torre ha accolto personaggi del bel mondo. Dalle autorità ai colleghi, sono tanti i messaggi di chi ricorda il suo estro, in cucina ma anche nelle vesti di eclettico pittore.

Sono stati fissati i funerali, che si svolgeranno domani, martedì 7 maggio, alle ore 15 nella parrocchia del paese. Il rosario si svolgerà questa sera, 6 maggio, alle 20.30 nella stessa parrocchia.

 

Toccante il ricordo dei figli. Racconta la figlia Elisa: «Mio padre mi ha trasmesso un grande amore per la terra, che amava moltissimo». Cesare, anche nella vita privata, si rivelava un autentico personaggio, nonno affettuoso e orgoglioso con i nipoti.

Il figlio Oscar lo descrive come un precursore, un amico dei giovani, attento all’insegnamento e alla conoscenza delle materie prime. Ricorda, inoltre, la sua ammirazione per la pallapugno. Cesare era anche amico del campione Bertola e conosceva gli altri campioni.

Sui suoi canali social, lo ha ricordato anche il figlio Filippo, anche lui oste nel paese dell’Alta Langa, che ha condiviso momenti in cucina condivisi con il padre, con la scritta: «Grazie papà».

 

Il sindaco di Albaretto della Torre Luca Borgna ne traccia un ricordo personale: «Ci ha legato l’amicizia sin da quando ero bambino, rafforzata ancora negli ultimi anni. Ogni tanto ci incontravamo nel suo atelier, si parlava di enologia, essendo il mio campo lavorativo. Scambiavamo due parole sull’evoluzione dei suoi amati vini Barolo e Barbaresco. Cesare era contento che fossi stato eletto sindaco: vedeva nella mia elezione di nativo brasiliano, ma adottato da una famiglia albarettese, la dimostrazione che non è vera quella famosa chiusura attribuita ai langhetti».

Tutta Albaretto è addolorata, ma anche molto orgogliosa di questo compaesano illustre. «Anche nella sua dipartita si è dimostrato quanto il nome di Albaretto e delle Langhe fossero legati a lui nel mondo. Ci rende molto orgogliosi. Ci stringiamo attorno alla famiglia. Stanno arrivando segni di affetto da tutto il mondo» ha detto il sindaco.

Giorgia Barile

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