Accordo Regione-Gestori delle strutture residenziali: riconosciuto aumento del 3,5% per la quota sanitaria, nessun impatto sulle rette a carico delle famiglie

Accordo Regione-gestori delle strutture residenziali: riconosciuto aumento del 3,5% per la quota sanitaria, nessun impatto sulle rette a carico delle famiglie

TORINO Il presidente Cirio, gli assessori Icardi e Marrone: «La Regione individua 16 milioni di euro a sostegno di tutte le strutture residenziali e richiama al rispetto dei contratti riconosciuti per le strutture accreditate». La Regione Piemonte e i rappresentanti degli enti gestori delle strutture residenziali (Rsa, disabilità, psichiatria, dipendenze e minori) hanno raggiunto un accordo sulle risorse a sostegno del comparto al termine di un incontro, ieri (lunedì 26 febbraio), al grattacielo Piemonte al quale hanno partecipato il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, e gli assessori alle politiche sociali, Maurizio Marrone, e alla Sanità, Luigi Genesio Icardi.

Durante la riunione è stata espressa unanimemente la volontà di affrontare le difficoltà del settore e di individuare una strada che consenta di sostenere il sistema, senza gravare sulle famiglie. Gli enti gestori hanno riconosciuto l’impegno della Regione, che già nel 2021 aveva provveduto a un primo adeguamento delle risorse, e da parte dell’amministrazione è arrivato l’apprezzamento per il ruolo attivo e partecipe delle strutture nella gestione della pandemia. Si è convenuto che per l’anno 2024 la Regione Piemonte riconosca un aumento delle risorse destinate ai gestori delle strutture residenziali a integrazione della quota sanitaria, pari al 3,5% per una cifra di 16 milioni di euro.

Queste risorse sono riservate alla quota dei posti letto convenzionati con il sistema sanitario nazionale, ma sono vincolate al fatto che nemmeno la tariffa dei posti non convenzionati venga rivista al rialzo. Inoltre, la Regione ha richiamato le strutture firmatarie dell’accordo al rispetto dei contratti comparativamente più rappresentativi, così come previsto dalla delibera, approvata ieri dalla giunta regionale, che richiama l’accordo sottoscritto lo scorso novembre con le rappresentanze sindacali dei lavori.

«Con questo stanziamento sosteniamo le strutture residenziali in un momento di difficoltà senza gravare sulle famiglie – spiega il presidente della Regione, Alberto Cirio – La Regione mette a disposizione 16 milioni a supporto di un settore che si conferma fondamentale per l’assistenza agli anziani e ai fragili e che ha dato il suo prezioso contributo anche durante i lunghi mesi dell’emergenza Covid, ma chiede ai gestori di rispettare i criteri per l’accreditamento tra cui quello che prevede l’applicazione dei contratti comparativamente più rappresentativi con tutele e salari equi per i lavoratori».

«Consapevoli del momento di difficoltà generale che grava su tutta la comunità, rivendichiamo di aver programmato aumenti tariffari solo rispetto alla quota sanitaria, senza rincarare di un euro la quota sociale che, lo ricordiamo, altrimenti graverebbe direttamente sulle famiglie e sugli enti gestori dei servizi socio assistenziali dei comuni. Una scelta precisa di equità, che mette le famiglie piemontesi e i loro cari al primo posto» lo dichiara l’assessore regionale alle Politiche sociali Maurizio Marrone.

«L’accordo è frutto di un continuativo e costruttivo confronto con le rappresentanze di categoria – osserva l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi -, nel comune intento non solo di curare, ma di prendersi cura dei pazienti più fragili, garantendo attraverso la rete delle Rsa interventi efficaci di prevenzione e assistenza, in modo da evitare dove possibile il ricorso all’ambito ospedaliero e ridurre i ricoveri inappropriati. Una sfida per la quale la Regione ha fatto la propria parte, senza gravare sulle famiglie, comprendendo le loro difficoltà sul fronte della spesa sociale».

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