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Canelli, ai Dopocena storici si parla del collegio elettorale di Nizza dal 1848 al 1919

Canelli, ai Dopocena storici si parla del collegio elettorale di Nizza
Vittorio Rapetti e Massimo Branda

CANELLI Proseguono i Dopocena storici nella biblioteca Monticone di Canelli (via Giuliani, 29). Giovedì 29 febbraio, sempre alle 21, toccherà a Vittorio Rapetti e Massimo Branda con “Il collegio elettorale di Nizza Monferrato (1848-1919)”.

Nel marzo del 1848, con la concessione dello Statuto da parte di Carlo Alberto, si avvia una nuova fase della politica dello Stato Sabaudo, che prevede le elezioni per la Camera dei deputati. Con la legge elettorale dello stesso marzo (Decreto n. 680) vengono istituiti 204 collegi per l’elezione di altrettanti deputati: è infatti previsto il sistema uninominale.

Questa organizzazione resta stabile per le prime sei legislature del Regno di Sardegna. Il collegio di Nizza comprende i Mandamenti di Nizza (con i Comuni di Calamandrana, Castel Boglione, Nizza Monferrato, Vaglio Serra), Mombaruzzo (Bruno, Carentino, Castelletto Molina, Fontanile, Maranzana, Mombaruzzo, Quaranti), Canelli (Calosso, Canelli, Moasca, San Marzano Oliveto) e Costigliole d’Asti (Castagnole delle Lanze, Coazzolo, Costigliole d’Asti, Isola d’Asti, Vigliano d’Asti).

Vittorio Rapetti

La definizione del territorio è poi confermata nel dicembre 1860 con l’ulteriore integrazione nel collegio di Nizza di una parte del collegio di Mombercelli, distinto nella fase precedente; si tratta di 7 Comuni che resteranno nel collegio nicese per il tutto il periodo successivo: Agliano Terme, Belveglio, Castelnuovo Calcea, Mombercelli, Montaldo Scarampi, Montegrosso d’Asti, Vinchio. Il collegio di Nizza, salvo un’interruzione di dieci anni tra il 1882 e il 1892, in cui viene assorbito da quello di Alessandria II, durerà fino al 1919.

Il primo eletto, nel 1848, fu il conte Carlo Corsi, l’ultimo, nel 1913, l’avvocato Vittorio Buccelli. La storia del collegio verrà ricostruita dai due relatori attraverso il profilo dei protagonisti e le trasformazioni sociali e politiche dei territori interessati. Particolare attenzione sarà data alla ricostruzione del “caso Gavotti”, primo maxi processo per corruzione politica in Italia, con oltre cento imputati. Il saggio di Rapetti e Branda sul collegio di Nizza e il “caso Gavotti” ha recentemente vinto una delle borse di ricerca che la Rivista Astigiani ha dedicato alla memoria di Luciano Nattino.

La serata, a ingresso libero, è organizzata da Memoria Viva in collaborazione con la Biblioteca Monticone e ha il patrocinio del Comune di Canelli. Vittorio Rapetti è nato ad Acqui Teme, dove è stato a lungo insegnante di scuola superiore. Impegnato nell’Azione Cattolica, è studioso di storia contemporanea e componente dell’Istituto per la Storia della Resistenza di Alessandria, collabora alle riviste Quaderno di storia contemporanea e Iter.

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Il collegio elettorale di Nizza Monferrato (1848-1919)

Ha pubblicato numerosi saggi di storia economica (tra i quali Uomini, colline e vigneto in Piemonte, e Alessandria provincia viticola) e socio-religiosa (I Vescovi della Chiesa di Acqui, Laici nella chiesa, cristiani nel mondo, Tra Papa e Nazione: i cattolici di fronte alla guerra). Si è occupato di didattica costituzionale (con la mostra “Dalla Resistenza alla Costituzione”) e di storia locale, curando, tra gli altri, Memoria della Resistenza e resistenza della memoria nell’Acquese, Gli ultimi testimoni, di Gianna Menabreaz, La giusta parte 1933-1945 e Il mio tempo, di Pietro Reverdito.

Massimo Branda è nato a Canelli e si è laureato a Genova in Economia e Commercio, per poi lavorare per decenni, in Italia e all’estero, come dirigente industriale in grandi gruppi multinazionali. Oltre a pubblicare saggi su riviste specializzate in ambito di amministrazione aziendale, ha scritto per Iter la ricostruzione del “caso Gavotti”, primo maxi processo per corruzione elettorale nella storia d’Italia, una storia dell’opera lirica L’Assedio di Canelli e la storia della pubblicità dell’Asti Spumante. Ha inoltre contribuito all’organizzazione della recente mostra Novant’anni di bollicine, dedicata all’anniversario della costituzione del Consorzio dell’Asti. È stato per due mandati presidente dell’associazione Memoria viva di Canelli.

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