Lavorare 4 giorni alla settimana, entro 5 anni anche in Piemonte

I lavoratori piemontesi desiderano maggiore flessibilità nella loro vita lavorativa, lo conferma l’annuale sondaggio redatto dall’Adp Research Institute.

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LAVORO I lavoratori piemontesi desiderano maggiore flessibilità nella loro vita lavorativa: smart working, il passaggio a una settimana lavorativa di quattro giorni, organizzazione personalizzata delle ore e del luogo di lavoro, il tutto in un’ottica di miglioramento del proprio worklife balance.

Il 19% si aspetta, infatti, che la settimana lavorativa di 4 giorni diventerà la norma entro 5 anni.

Sono solo alcune delle tendenze che emergono daPeople at Work 2023: A Global Workforce Viewl’annuale sondaggio redatto dall’Adp Research Institute. (Adp è una multinazionale americana leader nell’human capital management e presente in Italia tramite Adp Italia). L’indagine si è svolta su circa 33mial lavoratori in 17 paesi, di cui circa 2mila in Italia.

Secondo dati Adp, il 54 per cento degli intervistati sarebbe d’accordo di passare a una settimana lavorativa di 4 giorni, arrivando così a lavorare 10 ore al giorno pur di avere un giorno libero in più a settimana.

Non solo, nei prossimi 5 anni il 17 per cento dei lavoratori piemontesi pensa che vi sarà piena flessibilità di orari e luoghi e il lavoro sarà giudicato dai risultati ottenuti, il 12 per cento pensa sarà possibile lavorare da qualsiasi parte del mondo senza problemi e questo comporterà un maggiore e attento monitoraggio da parte dei datori di lavoro (19%). Per il 15 per cento vi sarà una diminuzione del lavoro manuale a causa dell’Ai (intelligenza artificiale )e per il 7 le ferie diventeranno non più giorni fissi ma saranno a discrezione del lavoratore (sempre in un’ottica di lavoro basato sui risultati raggiunti).

«In Italia, tre lavoratori su dieci (30%) puntano ancora sull’importanza dell’orario flessibile. I lavoratori in modalità “ibrida” sono più soddisfatti della flessibilità di cui godono (85%), mentre tra chi si reca tutti i giorni in ufficio è insoddisfatto 1 lavoratore su 4. Il lavoro da remoto sta assumendo un respiro sempre più internazionale: il 25 per cento dei lavoratori dichiara di non avere restrizioni sul luogo e quindi di poter lavorare ovunque, anche dall’estero, il 17 ha flessibilità sia di orari sia di spazi ma il 45 afferma di doversi ancora recare in ufficio tutti i giorni, mentre rimane in modalità ibrida il 34. Significa che c’è ancora molto da fare in questo senso: la flessibilità è fondamentale per attrarre i migliori talenti», afferma Marcela Uribe, general manager Adp Southern Europe.

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