Sul palco del Sociale, la tredicesima edizione della convention Mollo (FOTOGALLERY)

Il gruppo albese Mollo investe in mezzi green, filiali e welfare 2

ALBA  Si è tenuta sabato 16 marzo la tredicesima convention del gruppo Mollo, sul palco del teatro Sociale. Quest’anno il gruppo, leader nel noleggio di mezzi per l’edilizia, compie 53 anni di attività. Presenti, come rappresentanti istituzionali, il sindaco di Alba Carlo Bo e il presidente della Regione Alberto Cirio. Ospiti i comici Ale e Franz, che hanno intrattenuto il pubblico con le loro gag.

A illustrare i dati del 2023 e le prospettive del gruppo, i fratelli Mauro e Roberto Mollo. Mauro Mollo ha ricordato le tappe fondamentali del gruppo, per arrivare alle acquisizioni di altre società, «che ci hanno portato nuove risorse e collaboratori». Il 2022 è l’hanno dei 100milioni di fatturato e nel 2023 sono stati raggiunti 57 centri operativi in Italia, che si punta a incrementare ancora di più nel 2024.

Nel 2023 sono stati formati 6.600 clienti sull’uso in sicurezza 

La storia del gruppo Mollo è iniziata nel 1971, ad Alba, con l’attività di vendita di ferramenta. Sono seguiti decenni di crescita vorticosa, ricche di tappe importanti: nel 1995, per esempio, ci fu il primo noleggio di una gru in un cantiere cittadino, dando così il via alla filosofia del nolo, una svolta cresciuta fino ai giorni nostri.

La vicenda del gruppo, guidato dai fratelli Mauro e Roberto, sarà presentata sabato 16 marzo al teatro Sociale nel corso della convention annuale, una festa coi dipendenti e le loro famiglie, per condividere i risultati e delineare le strategie per il futuro. Ne abbiamo parlato con il presidente Mauro Mollo.

Mollo, che anno è stato il 2023 per il vostro gruppo?

«Possiamo descrivere l’anno appena trascorso grazie ai numeri, che indicano una crescita. Il fatturato è stato pari a 127 milioni di euro, il 22 per cento in più rispetto all’anno precedente. Abbiamo un parco nolo superiore alle 13mila unità, tra piattaforme aeree, sollevatori telescopici, gru, autogru e minigru, autocarri e furgoni, macchine e attrezzature edili, ma anche monoblocchi, container e bagni mobili. Importante è anche il dato dei collaboratori: sono 518, 75 entrati in squadra nel 2023. Abbiamo 57 centri di noleggio operativi per 85mila contratti. Per noi è fondamentale la formazione: con Mollo academy, nell’ultimo anno abbiamo formato 6.600 clienti sull’uso in sicurezza delle attrezzature. Dal 2013 a oggi si tratta di 45mila operatori, con oltre 100 tipologie di corsi diversi.

Che cosa vi aspettate per questo 2024?

«L’obiettivo è continuare a incrementare e rinnovare la flotta dei nostri mezzi. Li selezioniamo tra i costruttori più affidabili e innovativi sul mercato mondiale, così da offrire il miglior servizio. Tra il 2024 e il 2025, abbiamo in programma un investimento da 120 milioni, puntando sulle soluzioni green, con tecnologie elettriche e ibride. In più, proseguiremo con il rinnovamento dei centri di noleggio. Inoltre, non va dimenticato il welfare: continueremo con le attività a sostegno dei collaboratori: buoni carburante, contributi alle spese mediche e per l’educazione, oltre a borse di studio per i figli dei dipendenti che hanno ottenuto risultati di rilievo. La formazione, con la Mollo academy, resterà centrale. Infine, saremo partner di eventi come il Giro d’Italia, ma anche di società sportive calcistiche di Serie A e B».

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© Marcato

Continuerete a espandervi a livello nazionale?

«L’espansione in Italia prosegue secondo i nostri piani di sviluppo. Mi riferisco in particolare all’apertura di nuove filiali, ma anche all’acquisizione di realtà specializzate nel settore del noleggio».

Dopo la crescita veicolata dal Superbonus 110 per cento, a cui è seguito un rallentamento, qual è lo stato di salute dell’edilizia?

«Parliamo di un settore che ha vissuto delle dinamiche di crescita molto consistenti. Non soltanto per il Superbonus, ma anche per l’avvio del Piano nazionale di ripresa e resilienza. La fine del 110 per cento, da questo punto di vista, avrà ripercussioni negative, in particolare per l’edilizia residenziale. Tuttavia, l’eccezionale spinta delle opere pubbliche, finanziate grazie al Pnrr, consentirà di attenuare l’impatto negativo legato a questo stop».

Giulia Parato

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