Dal Fabbro: «Per Iren, ecco come ripartirà Egea»

Gazzetta d'Alba ha intervistato Luca Dal Fabbro, presidente di Iren, sul futuro di Egea; non si prevedono licenziamenti, ma un piano di sviluppo strategico

Dal Fabbro: «Per Iren, ecco come ripartirà Egea»
Luca Dal Fabbro

ALBA Per la prima uscita sul territorio, il presidente di Iren, Luca Dal Fabbro, ha scelto il Forum di Alba, l’evento dedicato agli addetti ai lavori andato in scena, lo scorso fine settimana, nelle sale del castello di Grinzane.

Con l’organizzazione di Jobslab, associazione presieduta da Giuseppe Garesio, si è parlato della trasformazione del mercato del lavoro. In platea, un centinaio di addetti ai lavori. Dal Fabbro è intervenuto in una tavola rotonda con Guido Saracco, ex rettore del Politecnico di Torino, sul tema delle politiche per attrarre lavoratori qualificati. Ha detto il presidente Iren: «Oggi i giovani guardano sì allo stipendio, ma anche alla qualità delle aziende. Dobbiamo puntare su una politica valoriale». A margine dell’incontro, lo abbiamo intervistato.

Dal Fabbro, come procede l’acquisizione di Egea?

Siamo nella fase interinale. In questo momento, la procedura è approdata presso il Tribunale di Torino. Attendiamo l’omologa, nell’ambito della procedura di composizione negoziata della crisi d’impresa. Speriamo di poter arrivare al closing, cioè la chiusura dell’operazione, tra luglio e agosto superando tutte le condizioni sospensive previste nell’accordo di investimento. Come Iren abbiamo fatto la nostra parte, ma è stato fatto un grande lavoro anche da parte di chi ha seguito tutti i passaggi della procedura.

Si attende la chiusura del lungo salvataggio tra la fine di luglio e l’inizio di agosto

Come Iren, siete già presenti ad Alba?

Abbiamo formato un gruppo che sta già seguendo come osservatore e senza poteri di decisione ciò che avviene in Egea: non appena si concluderà l’operazione, entreranno subito in azienda, senza interruzioni. Come riferimento, abbiamo scelto come capo delegazione Gianluca Riu, uno dei nostri manager di punta.

Lavoratori Egea in presidio 3
Il sit-in dei dipendenti di Egea

Riu rimarrà ai vertici anche dopo la chiusura dell’operazione, come è trapelato in alcune indiscrezioni?

Lo confermo.

Qual è la visione di Iren per il futuro di Egea?

Parliamo di un’azienda che ha  punti di forza e interessanti potenzialità di creazione di valore. Sono gli aspetti su cui intendiamo fare leva. Tra le varie questioni, Egea ha senza dubbio avuto problemi di cassa. Con l’inserimento di nuovi manager e il rafforzamento di alcuni settori aziendali, sono convinto che si possa riprendere in mano l’azienda e rilanciarla garantendo un futuro lavorativo stabile e solido ai lavoratori. È come un fiore che deve sbocciare.

Per voi, è anche un’occasione per approdare in un nuovo territorio.

Come si sa, ho creduto in questa operazione fin dall’inizio, perché rientra nell’interesse di Iren. Non è stato certo facile in certe fasi, perché la situazione era complessa, ma oggi spero non ci siano particolari ostacoli. Se vi sarà l’omologa del Tribunale e se non vi sono problemi sulle condizioni sospensive, credo che tutto procederà nella direzione su cui si sta lavorando da mesi ormai.

«Non prevendiamo alcun licenziamento: i dipendenti vanno ringraziati per primi»

Come evolverà il rapporto con il pubblico, visto che in futuro avremo una nuova Egea?

Ritengo che pubblico e privato debbano rispettarsi a vicenda, consapevoli dei propri ruoli e dei propri limiti e vincoli. Senza dubbio è fondamentale dialogare con i Comuni, dal momento che è nostro primo compito  garantire l’erogazione di servizi pubblici essenziali.

Che cosa ne sarà dei dipendenti?

Come ho già avuto modo di dire, non c’è alcun piano di licenziamento. Iren è un’azienda molto sensibile su questo tema e non produrremo certo utili nel futuro a scapito delle lavoratrici o lavoratori. Intendiamo prima di tutto lavorare con le risorse Egea. Parliamo di persone che hanno sopportato questa fase molto complessa e che hanno permesso l’erogazione di tutti i servizi con il loro impegno costante. Credo che a loro vada il nostro primo  ringraziamento.

Francesca Pinaffo

 

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