
ABITARE IL PIEMONTESE Ci sono due parole, una italiana e una piemontese, tra cui abbiamo sempre avvertito una forte affinità, sebbene abbiano due significati differenti. Le due parole sono divertirsi e duvèrt (nella variante della zona albese, è pronunciato e scritto divart). Divertirsi significa, notoriamente, passare piacevolmente il proprio tempo, provare piacere nel fare qualcosa di gradito. Duvert, invece, è un verbo al participio passato che significa aperto, di largo uso e significato: spostare un elemento mobile che impedisce di accedere a un luogo o di vedere all’interno di qualcosa. Un verbo che può essere tanto pratico quanto metaforico, addirittura filosofico.
Nella ricerca di qualche informazione più approfondita sul legame di queste parole, siamo arrivati alle etimologie che ci hanno smentito, come sospettavamo. Divertire arriva dal latino divertĕre (volgere altrove), mentre duvert dal latino volgare de+operire. Le tantissime varianti e sfumature del verbo piemontese sono soggette alla metatesi, un processo di mutamento fonetico per cui l’ordine di successione di due fonemi viene rovesciato.
Eccone alcune: divart, doart; dȓeube, deuȓbe, deuȓbì, dȓeubì, duȓbì, duverté, diverté. Qualche utilizzo: Deuȓbe boca (aprire bocca, parlare), deuȓbì ȓ’oȓìje a un (aprire le orecchie a qualcuno, far capire per bene), duverté n’uss pëȓ saré na fnestȓa (aprire una porta per chiudere una finestra, fare un debito per pagarne un altro), ij mòrt deuȓbo j’euj ai viv (i morti aprono gli occhi ai vivi, la tradizione è fonte di esempio). Quando si deve definire qualcosa di socchiuso, al contrario dell’italiano, il piemontese dirà mes duvert (mezzo aperto) perché i piemontesi risultano ottimisti a differenza dei luoghi comuni. Il divertimento è una cosa seria: siamo le parole che usiamo o diventiamo le parole che scegliamo.
Per la conclusione di questa analisi, dove vorremmo dimostrare che divertirsi significa aprirsi sempre nuovi orizzonti, vorremmo appellarci a una citazione di Albert Einstein, che riunisce bene, forse inconsciamente, queste due parole: «La mente è come un paracadute, funziona solo quando è aperta».
Paolo Tibaldi
