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Brunetti: «Alba non può essere una città per soli turisti»

Brunetti: «Alba non può essere una città per soli turisti»
Il vescovo di Alba, monsignor Marco Brunetti.

ALBA  «La figura di San Lorenzo martire ci invita a riflettere sulla nostra fede, sulla nostra capacità di testimoniare il Vangelo con coraggio e determinazione, e sulla nostra disponibilità a servire gli altri con amore e generosità». Così si è espresso il vescovo di Alba, nell’omelia durante la celebrazione della solennità di san Lorenzo, in cattedrale.

Accanto alla testimonianza di fede che i cristiani sono tenuti a esprimere, il vescovo Marco Brunetti indica anche l’amore per i poveri e lo spirito di servizio. Il primo si traduce in attenzione verso i migranti, l’emergenza abitativa i carcerati: «Alba non può essere una città per soli turisti». Lo spirito di servizio significa «essere artigiani di democrazia e testimoni coraggiosi e contagiosi di partecipazione alla vita pubblica».

L’appello di Brunetti alla città: «San Lorenzo ci aiuti tutti a vedere nei poveri il nostro tesoro» 1

Da queste premesse parte l’invito alla comunità cristiana a lasciarsi coinvolgere nel Cammino sinodale, come pure a tutta la comunità civile ad avere attenzione verso i poveri e alla partecipazione per promuovere il bene comune, sull’esempio di san Lorenzo.

Di seguito il testo completo dell’omelia:

Gli auguri del vescovo Brunetti per la Pasqua 2020: «Celebriamo la vittoria della vita sulla morte» 2

Santa Messa nella Solennità di San Lorenzo diacono e martire
patrono della Città e della Diocesi di Alba

OMELIA DEL VESCOVO MARCO

Cattedrale di San Lorenzo
ALBA –  Sabato, 10 agosto 2024

“Questi è il santo diacono Lorenzo,
che diede la sua vita per la Chiesa:
egli meritò la corona del martirio,
per raggiungere in letizia
il Signore Gesù Cristo”.

L’antifona d’ingresso della Messa di San Lorenzo ci introduce a questa solenne celebrazione che ci vede radunati come popolo santo di Dio in tutte le sue componenti, clero e popolo, insieme alle autorità civili e militari che ringrazio per la loro partecipazione e presenza.

San Lorenzo è il Santo Patrono della nostra amata città e Diocesi di Alba che noi abitiamo e animiamo con la nostra vita e con il nostro lavoro quotidiano.

Una città ricca di storia civile ed ecclesiale, di santi e beati e di poeti e amministratori che hanno dato lustro alla nostra storia nel corso dei secoli.

San Lorenzo è considerato uno dei santi più venerati nella tradizione cattolica, in quanto il suo martirio è stato un esempio di coraggio, fede e sacrificio.

 

1.     Innanzitutto testimone della fede: San Lorenzo ha testimoniato la sua fede in Cristo fino alla morte, rifiutando di abiurare la sua religione anche di fronte alle più atroci torture. La sua fermezza e il suo coraggio sono un esempio per tutti i credenti che affrontano persecuzioni o difficoltà nella loro vita spirituale. Ha realizzato le parole dette da Gesù ascoltate nel Vangelo: “Chi ama la propria vita la perde e chi odia la propria vita in questo mondo la conserverà per la vita eterna”.

La fede deve tornare ad essere al centro della nostra testimonianza cristiana, in un mondo secolarizzato e indifferente. San Lorenzo ci sprona a riscoprire la bellezza della fede che consiste nell’incontro personale con Cristo. Solo così potremo trasmettere la fede alle generazioni future, ai nostri ragazzi e giovani

 

2.     Amore per i poveri: San Lorenzo è conosciuto anche per la sua dedizione ai poveri e bisognosi. La storia della sua vita narra che, prima di essere martirizzato, distribuì i beni della Chiesa ai poveri, presentandoli come il vero tesoro della Chiesa. Questo gesto di carità e generosità ci ricorda l’importanza di essere solidali con chi è nel bisogno.

Il nostro santo patrono ci richiama ad essere attenti e a farci carico dei più deboli e dei più fragili, specialmente verso i poveri e i migranti nei confronti dei quali la nostra Chiesa in collaborazione con le istituzioni locali e l’amministrazione sta cercando di mettere in atto un’accoglienza dignitosa e rispettosa dei diritti fondamentali di tutti coloro che cercano un lavoro e una casa nella nostra città. L’emergenza abitativa rimane un problema indifferibile che ci spinge a mettere a disposizione i tanti alloggi sfitti esistenti in città e trovare un giusto equilibrio fra locazioni destinate al turismo e quelle al bisogno abitativo di tante famiglie presenti sul nostro territorio. Alba non può essere una città per soli turisti. Abbiamo bisogno di un turismo sostenibile.

Non possiamo, in questo giorno, non ricordare le problematicità quotidiane che vivono gli ospiti della “Casa lavoro “Giuseppe Montalto”, ex carcere cittadino, ma è proprio tale?

Le circa quaranta persone lì residenti vivono una situazione difficile e talvolta senza speranza per il futuro.

Così pure dobbiamo esprimere solidarietà verso l’amministrazione della struttura e le guardie di polizia penitenziaria per il loro difficile lavoro, non privo di incidenti.

Queste persone sono parte della nostra città, non sono scarto, vanno accompagnate con progetti di cura e riabilitazione.  Coloro che hanno responsabilità trovino il modo di rendere queste strutture più umane e rispettose di chi ci vive e ci lavora.

Facciamo nostro l’invito di San Paolo alla comunità di Corinto: “Ciascuno dia secondo quanto ha deciso nel suo cuore, non con tristezza né per forza, perché Dio ama chi dona con gioia”.

 

3.     Fervore apostolico: San Lorenzo si distinse per il suo zelo nel diffondere il Vangelo e portare la luce del Cristo agli altri. Anche di fronte alla persecuzione, non smise mai di annunciare la verità e di testimoniare la sua fede con coraggio e determinazione.

Tale fervore dobbiamo esprimerlo anche oggi e farlo diventare un frutto del cammino sinodale che si avvia verso il quarto anno, l’anno profetico. La nostra Chiesa diventi sempre più missionaria, aperta e accogliente, capace di annunciare il Vangelo in ogni luogo della vita famigliare e sociale.

La Parola che il diacono annuncia nella celebrazione eucaristica sia nostro nutrimento e sorregga il nostro impegno quotidiano nell’annunciare la vita e la speranza a tutti.

 

4.     Umiltà e spirito di servizio: Nonostante la sua posizione di diacono e il suo ruolo di responsabilità all’interno della Chiesa, San Lorenzo rimase umile e servizievole fino alla fine. La sua disponibilità a servire gli altri e il suo spirito di sacrificio sono un esempio di autentica umiltà e devozione.

Il mese scorso anche la nostra Chiesa ha partecipato alla settimana sociale dei cattolici a Trieste dal tema: “Al cuore della democrazia”, con la partecipazione del Presidente Mattarella e del Papa Francesco.

Fra i molti messaggi è emerso quello della partecipazione alla vita democratica, quello di appassionarci al bene comune per vincere ogni deriva autoritaria.

Il servizio può essere uno stimolo ad essere artigiani di democrazia e testimoni coraggiosi e contagiosi di partecipazione alla vita pubblica.

Vorrei, oggi che ricordiamo il Patrono della nostra città, suggerire una buona pratica emersa alla settimana sociale di Trieste e già presente in molte città italiane, costituire un consiglio comunale dei ragazzi, con lo scopo di educare le nuove generazioni alla partecipazione attiva, so che la nostra amministrazione comunale ci sta pensando, io mi limito a suggerirlo.

Il servizio, in tutte le sue forme rimane cruciale per un credente, non possiamo eludere le belle parole del Vangelo: “Se uno mi vuole servire, mi segua, e dove sono io, là sarà anche il mio servitore”.

 

La figura di San Lorenzo martire ci invita a riflettere sulla nostra fede, sulla nostra capacità di testimoniare il Vangelo con coraggio e determinazione, e sulla nostra disponibilità a servire gli altri con amore e generosità.

L’esempio di San Lorenzo ci sprona a vivere la nostra fede con coerenza e passione, seguendo il suo esempio di dedizione e sacrificio per il Regno di Dio.

San Lorenzo, prega per noi! Amen.

† Marco, vescovo

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