ALBA Viene chiamato dagli albesi ponte vecchio, ma ora è giunto il momento di capire il suo reale stato di salute, dopo 172 anni di attività, una serie di bombardamenti, una ricostruzione in tempi record e, in epoca moderna, una mole di veicoli non da poco che ogni giorno transitano sulle sue campate: la scorsa settimana si è svolto il primo sopralluogo dei tecnici incaricati di redigere il progetto per la realizzazione della passerella ciclopedonale sul Tanaro, affiancata al ponte Albertino. Non solo, l’incarico comprende anche uno studio statico e sismico sull’infrastruttura.
A occuparsene saranno gli ingegneri Lorenzo Jurina ed Edoardo Radaelli, alla guida dell’omonimo studio con sede a Milano. Sono loro a essersi aggiudicati la progettazione della passerella, dallo studio di fattibilità alla fase esecutiva.
L’incarico ha un importo complessivo di 144mila euro.
Il progetto della passerella
Il progetto in questione rientra nell’ambito dei fondi che Alba ha ottenuto, come capofila di una rete di altri sei Comuni, dal Fesr, il Fondo europeo di sviluppo regionale, pensato proprio per strategie territoriali di questo tipo. Gli altri paesi destinatari delle risorse sono Castagnito, Guarene, Magliano Alfieri, Piobesi e Vezza. Nel complesso, arriveranno sul territorio 6 milioni di euro, a cui si aggiungeranno 1,3 milioni di contributi comunali.
L’opera principale che verrà realizzata sarà proprio la passerella ciclopedonale sul Tanaro, il cui iter è stato avviato dalla precedente Amministrazione comunale.
Dice Radaelli, uno dei due ingegneri incaricati: «Abbiamo effettuato un primo sopralluogo, per capire lo stato di salute del ponte. Presenta, a prima vista, i segni tipici di un’opera che ha quasi 200 anni e che attraversa un fiume, ma non particolari segnali di pericolo evidente».
Dopo questa prima anamnesi, si procederà con alcuni indagini tecniche, tramite video endoscopia per esempio: «È necessario capire, all’interno, il livello di degrado dei materiali, anche perché il ponte ha subito diversi rimaneggiamenti nel corso della sua storia».
La storia del ponte
Delle quattro arcate, le due laterali sono originarie, in muratura. Quelle centrali sono in cemento e sono frutto della ricostruzione portata a termine nel 1948.
Costruito nel 1847, fu in parte distrutto nel 1944, colpito da 99 bombe da 450 chili. Nel mese di settembre venne di nuovo bombardato, questa volta dagli americani.
Insomma, è un’opera che porta con sé i segni della storia del territorio. «Dopo questa fase, essenziale, inizieremo a lavorare alla passerella», precisa Radaelli.
Tra l’altro, di recente è stato allestito un cantiere alla base del ponte. Rientra nel piano che la Provincia di Cuneo porta avanti per monitorare e rinforzare le opere dello stesso tipo. Dice Massimo Antoniotti, consigliere provinciale: «Stiamo procedendo con il consolidamento dei pilastri, un intervento necessario per via dell’abbassamento del livello del fiume: non ci sono emergenze, è routine». Per l’intervento, sono stati investiti circa 1,2 milioni di euro.
Francesca Pinaffo