CANALE Il 30 settembre si è tenuta l’udienza per l’incidente sul lavoro avvenuto nel maggio del 2019 che causò la morte di Giacomo Rosso (23 anni) dopo alcuni giorni di ricovero al Cto di Torino.
Nelle aule del Tribunale astigiano in composizione monocratica e davanti alla giudice Roberta Dematteis si è tenuto, come previsto, l’esame dell’imputato, sopraggiunto sul posto dell’incidente poco dopo l’accaduto. Quest’ultimo, difeso dall’avvocato Roberto Ponzio, ha reso alcune dichiarazioni ed esposto le direttive adottate nell’azienda in merito alle movimentazioni delle rotoballe di fieno.
Inoltre, ha chiarito il proprio ruolo nell’agriturismo di Canale, le indicazioni pratiche fornite sullo svolgimento dei lavori e la formazione in materia di igiene e sicurezza realizzata per i dipendenti.
Nella stessa occasione è stato sentito il fratello dell’imputato, socio e amministratore presso lo stesso agriturismo che tuttavia frequentava raramente. La difesa ha portato in aula in qualità di teste e interrogato anche altre figure che hanno frequentato il luogo per motivi diversi.
Tra loro un acquirente e un tirocinante che aveva partecipato ai lavori all’agriturismo in epoca precedente (due anni prima) rispetto all’incidente. Infine, è stata sentita la segretaria che per dieci anni aveva lavorato sul posto che ha riferito dei corsi di sicurezza realizzati al personale tramite un’azienda esterna.
L’istruttoria dibattimentale si è così chiusa. Si è tornati in aula per la discussione e la sentenza il 14 ottobre.
Elisa Rossanino