Ultime notizie

Tajani: «Questo Governo finirà il mandato»

La novantaquattresima edizione della Fiera, venerdì scorso, è stata inaugurata dal vicepremier Antonio Tajani. Lo abbiamo intervistato

Tajani: «Questo Governo finirà il mandato» 1

ALBA È  stato il ministro degli esteri e della cooperazione internazionale, Antonio Tajani, a inaugurare la novantaquattresima edizione della Fiera del tartufo bianco, venerdì scorso. In una scacchiera geopolitica complessa – dalla guerra in Ucraina alla situazione in Medio Oriente –, il vicepremier è intervenuto sul palco del teatro Sociale, dove ha parlato anche di politica interna. A margine, Gazzetta d’Alba lo ha intervistato.

Tajani, questa non è la sua prima volta in città: che cosa apprezza della nostra area?

«Già quando ero presidente del Parlamento europeo, nel 2017, ho partecipato all’assemblea di Banca d’Alba. In quell’occasione, come nelle visite successive, ho potuto toccare con mano la forza di un territorio e dei suoi cittadini. Cito anche Ferrero, altro esempio di realtà vincente. L’Albese dialoga con il mondo, grazie alle sue eccellenze. E accoglie il mondo, vista la sua vocazione turistica oggi internazionale».

Tajani: «Questo Governo finirà il mandato»
Da sinistra: Alberto Cirio, Liliana Allena, Antonio Tajani e Alberto Gatto.

Le colline Unesco fanno i conti con la piaga del caporalato. Il Consiglio dei ministri ha appena approvato il nuovo decreto legge sui flussi migratori: come intervenire?

«Penso al Protocollo Saluzzo, che unisce sostegno ai lavoratori e un sistema pubblico di abitazioni temporanee. A supporto, sono state già messe in campo dalla Regione le risorse del progetto “Common ground”, che per il Piemonte vale 5,2 milioni di euro in 30 mesi, senza dimenticare gli 1,7 milioni del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Ma di caporalato si parla ancora poco, sebbene riguardi tutto il Paese. Troppi sono i campi in cui lavorano braccianti sfruttati, con una componente italiana considerevole: sono aree grigie che offrono spazi alle organizzazioni criminali. Vigilare è pertanto un dovere».

Passiamo a un altro tema: la cittadinanza ai minori stranieri ha fatto emergere posizioni contrapposte nel Governo: perché, nel 2024, non si riesce a trovare una linea comune su un argomento così importante?

«Il nostro Paese è cambiato e dobbiamo fare in modo che le regole si adattino al nuovo contesto. L’Italia è pronta per una riforma, nel quadro del dibattito sui controlli stringenti all’applicazione dello ius sanguinis e sulla definizione di quello che ho chiamato ius Italiae. La cittadinanza deve basarsi sull’appartenenza a una comunità, con tutti i diritti e i doveri. Questo implica valori comuni, in primo luogo linguistici e culturali. Un progetto di legge presentato da Forza Italia porrebbe un limite generazionale, con la concessione della cittadinanza agli stranieri nati in Italia o arrivati prima del quinto anno di età, al compimento dei 16 anni. Come condizioni, dovrebbero risultare residenti nel Paese per un decennio ininterrotto e aver completato il ciclo scolastico obbligatorio».

Ministro, che valutazione fa di questi primi due anni del Governo a guida Giorgia Meloni?

«Il bilancio è positivo: lo dimostrano i mercati, l’opinione pubblica e la crescita occupazionale. Abbiamo molto da dire su ciò che stiamo facendo per il nostro Paese, in termini di cambiamento della struttura istituzionale e di capacità di dare prospettive di ripresa economica. Sapevamo che la navigazione sarebbe stata complicata, ma l’Italia ha bisogno di stabilità: i problemi vanno affrontati e risolti. Sono convinto che questo Governo arriverà a fine legislatura, perché sta lavorando bene».

 Francesca Pinaffo

Banner Gazzetta d'Alba