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Domani (23 novembre) al Mudi apre al mostra dedicata agli ex voto

Ex voto, segni di fede, racconti di vita vera

ESPOSIZIONE Al Museo diocesano attendevano l’opportunità di allestire “Ex voto. Racconti di vita quotidiana” dal 2019. I Carabinieri del Nucleo tutela del patrimonio artistico di Monza avevano appena finito di restituire alla nostra diocesi i trecento doni votivi – piccoli dipinti oppure cuori in lamina argentata, crocifissi e altro – rubati nell’Albese tra gli anni Sessanta e Settanta, parte di una gigantesca raccolta di oltre cinquemila oggetti recuperati in numerose parti d’Italia e persino in Messico.

Grazie al collegamento con l’esposizione della Madonna della bocciata in Banca d’Alba, l’idea di Silvia Gallarato, la direttrice del Mudi che insieme alle collaboratrici in questi anni ha schedato tutte le opere, ha potuto prendere corpo: l’allestimento di una selezione di quaranta ex voto, curato da Danilo Manassero, sarà inaugurato sabato 23 novembre, alle 10, con l’intervento del vescovo Marco e di Tino Cornaglia per la fondazione Banca d’Alba.

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Silvia Gallarato

Gli spazi del Mudi sotto la cattedrale di San Lorenzo saranno sede della mostra fino al 30 aprile – apertura dalle 15 alle 18 dal martedì al venerdì; sabato e domenica dalle 14.30 alle 18.30 – dopodiché le opere saranno restituite alle parrocchie proprietarie.

Il lavoro di Gallarato e Martina Marucco con il sostegno dell’istituto di credito cittadino daranno modo a chi accederà alla mostra di percorrere quattrocento anni di devozione popolare verso la Madonna, invocata da ricchi e poveri, nobili e popolani nel momento della malattia, anche degli animali, e del pericolo, arrivato dalla natura, dallo sbandamento d’un carro o dalla minaccia dei briganti.

I quadretti sono di qualità varia, a seconda dell’ampiezza delle tasche dei committenti e del talento del pittore, ma tutti capaci di portare l’osservatore verso un sentimento di tenerezza per i soggetti terreni, con i loro guai scampati, e anche per la stessa Maria, raffigurata in manto regale e corona ma talvolta in vesti più simili a quelle delle madri, spose, sorelle che hanno chiesto la sua intercessione.

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Ma oltre a essere una testimonianza della devozione verso la Madonna, come «dimostra la diffusione dei santuari mariani nel territorio della diocesi», spiega Silvia Gallarato, «sono pure fonte d’informazioni sulla vita quotidiana», e perciò sulla storia dell’Albese, sui mestieri delle persone, le abitazioni, le guerre e le catastrofi naturali.

In collegamento con la mostra “La Madonna della bocciata” e con il sostegno di Banca d’Alba il Mudi ha avviato anche i “Percorsi tra i santuari del territorio” dedicato in particolare ai santuari visitabili che si possono scoprire attraverso il sito cittaecattedrali.it della Consulta per i beni culturali ecclesiastici del Piemonte e della Valle d’Aosta.

In previsione delle visite delle scuole alle due esposizioni e per fornire materiale agile agli alunni, Silvia Gallarato e Martina Marucco hanno messo a punto il pieghevole Arte in giallo, che mette i ragazzi nei panni degli investigatori alla scoperta di notizie sull’antico danneggiamento in Vaticano e del furto dei dipinti votivi nell’Albese.

 Paolo Rastelli

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