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La carriera nei Vigili del Fuoco per Aldo Pasquero si è chiusa dopo quasi 35 anni

La carriera di Aldo Pasquero si chiude dopo quasi 35 anni

L’INTERVISTA «Lascio a malincuore i Vigili del fuoco dopo quasi 35 anni di servizio. Una professione che ho svolto con passione e che consiglio». È arrivato l’addio alla sua caserma per Aldo Pasquero, capo distaccamento albese  andato in pensione da pochi giorni, il primo novembre dopo una lunga carriera iniziata quasi per caso.

«Per me era arrivato l’anno della leva militare. “Hai già fatto domanda? Perché non la fai nei Vigili del fuoco?” mi consigliò mio cugino Giovanni. Non ci avevo mai pensato ma mi sembrò un’ottima idea», racconta.

Dopo il responso della visita medica: “Abile”, Aldo è pronto per iniziare un viaggio che lo accompagnerà per una vita intera. A Cuneo è tra i 12 scelti e l’11 settembre 1983 parte per Roma dove frequenterà per 3 mesi la scuola antincendio alle Capannelle. Seguirà un periodo a Cuneo di altri tre mesi e poi sette al distaccamento di Alba dove tornerà solo molti anni dopo. Infatti, ottenuto il congedo, Aldo Pasquero avvia un’attività in proprio e nell’87 partecipa al primo concorso indetto nella storia dei Vigili del fuoco per entrare definitivamente nel Corpo.

Superata l’ultima selezione nell’agosto del 1991 inizia il corso da permanente a Roma. Al termine dei 4 mesi di formazione romana torna in provincia. Trascorrerà 5 anni al distaccamento albese prima di spostarsi al Comando di Asti dove passerà gran parte della sua carriera lavorativa: 25 anni. Nel 2015 è capo squadra ad Alba prima di tornare ad Asti dove ricoprirà il ruolo di caporeparto per altri 3 anni fino al 2021 quando, trasferito nella caserma albese, assume il ruolo di capo distaccamento.

«Negli anni di servizio ho ricoperto ruoli differenti e nelle caserme ho incontrato buoni compagni di viaggio. Abbiamo lavorato bene, mi hanno aiutato in alcuni momenti difficili», racconta Pasquero.

Con loro Aldo ha svolto migliaia di interventi. «Ne ricordo uno in particolare», spiega Pasquero. «Era la notte di Natale ed ero in servizio ad Asti. Ci chiamano per un incendio in un appartamento, quando arriviamo sul posto, l’inquilino, un ragazzo cubano, non dava segni di vita. Crediamo sia morto e non ci sia nulla da fare, ma decido di provare lo stesso a rianimarlo. Così inizio la procedura in attesa dell’arrivo del 118».

Il ragazzo dà piccoli segni di vita, ma resta gravissimo e viene trasportato all’ospedale cittadino. «Domate le fiamme siamo tornati in caserma, sapevo di aver fatto del mio meglio. Se si fosse ripreso sarebbe stato il regalo di Natale più bello». Un desiderio che si esaudisce quando dopo un paio di giorni di ricovero il giovane si risveglia. In 35 anni di attività Aldo ha partecipato in prima linea a moltissimi interventi, certi tragici e traumatici, «alcuni mi sono rimasti impressi più di altri».

Tanti dei sopravvissuti hanno dimostrato la propria riconoscenza tornando a festeggiare con i Vigili del fuoco intervenuti. «Una volta salvammo un uomo sprofondato all’interno di un silos di sabbia, un’altra partecipai all’estrazione di un ragazzo da un’auto dopo un incidente con un Tir. Entrambi li abbiamo poi visti arrivare da noi con i pasticcini».

Negli anni le tecniche di intervento sono cambiate, all’aumentare degli strumenti a disposizione sono variate certe dinamiche. Oggi esistono prodotti e miscele chimiche infiammabili che rendono più complesso lo spegnimento, ma d’altro canto gli incidenti stradali hanno un indice di mortalità inferiore. Le auto sono più robuste e hanno sistemi che permettono di assorbire l’urto, pure le cinture rivestono un ruolo fondamentale.

«Le operazioni sono diverse rispetto a 20 o 30 anni fa. Da inizio anno fino a metà ottobre (i dati sono aggiornati al 18 ottobre 2024) il distaccamento albese ha svolto 1.201 interventi, erano 1.128 a fine settembre. Di questi 150 sono stati incidenti stradali e 151 i soccorsi a persone. Gli interventi legati al maltempo variano in base alle condizioni atmosferiche. Quest’anno, per ora, sono state poche le uscite per le emergenze idrogeologiche, ma in periodo di siccità, si sa, si assiste a un incremento degli incendi boschivi, 153 da inizio anno. Le nuove tecnologie ci aiutano in numerose operazioni, come nelle ricerche di persone. Altre procedure sono rimaste uguali, i corsi di aggiornamento, l’allenamento e la manutenzione giornaliera dei mezzi. Tutte operazioni che ci permettono di lavorare sempre al meglio».

Ora Aldo, a riposo, avrà tempo da dedicare alla famiglia, «farò quello che in questi anni ho rimandato per il lavoro. Lascio sapendo di aver dato tutto me stesso».

A sostituire Pasquero come capo distaccamento sarà Francesco Bordino già capo reparto nella caserma albese. «È un collega competente e preparato. A lui faccio i miei migliori auguri. Vado in pensione sereno, so che il distaccamento è in ottime mani».

 Elisa Rossanino

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