ASTI I Carabinieri hanno scelto il santuario di Incisa Scapaccino per celebrato la patrona dell’Arma, la Virgo Fidelis, con una cerimonia officiata dal vescovo di Acqui Terme monsignor Luigi Testore. Alla funzione erano presenti il comandante interregionale dei Carabinieri, generale di corpo d’armata Riccardo Galletta, il comandante della Legione Carabinieri Piemonte e Valle d’Aosta, generale Andrea Paterna, e il comandante provinciale dell’Arma, colonnello Paolo Lando, oltre a numerose autorità civili locali, provinciali e regionali.
Al termine della cerimonia religiosa il generale Galletta ha fatto dono al vescovo di una preziosa riproduzione dello stemma araldico dell’Arma, in segno di gratitudine per l’attenzione sempre da lui rivolta all’istituzione; proprio prendendo spunto dal motto impresso sullo stemma (Nei secoli fedele) l’alto ufficiale, rivolgendosi ai presenti e ai militari in servizio e in congedo, ha voluto ricordare il significato della cerimonia che ogni anno, sin dal 1949 (in cui venne promulgato il Breve con cui Papa Pio XII dispose il patrocinio) viene celebrata in ogni parte d’Italia; il generale ha voluto sottolineare come l’aggettivo fedele presente sia nello stemma araldico che nel titolo mariano sia, da sempre, il modello di riferimento a cui si ispirano i sentimenti di dedizione degli appartenenti all’Arma. Tali sentimenti devono però essere coerenti, perseveranti e protratti nel tempo come quelli che certamente hanno animato, nel 1941, i Carabinieri del 1° gruppo mobilitato dei Carabinieri di stanza in Africa Orientale, i quali, pur se in condizioni di inferiorità, per tener fede al giuramento prestato, perpetrarono per giorni una eroica resistenza alle truppe inglesi per non cedere al nemico l’importante caposaldo Culqualbert. L’eroico sacrificio di quegli uomini, che fruttò alla bandiera dell’Arma la medaglia d’oro al valor militare, viene ricordato nella giornata dedicata alla Virgo Fidelis.
La giornata è stata anche l’occasione per celebrare la giornata dell’orfano, un importante momento di vicinanza alle famiglie dei Carabinieri scomparsi, sentite da sempre parte della famiglia dell’Arma e dell’Opera nazionale di assistenza agli orfani dei militari dell’Arma dei carabinieri (Onaomac).