BRA È tempo di festa al santuario della Madonna dei fiori di Bra in ricordo dell’apparizione del 29 dicembre 1336 che cambiò la devozione alla Madonna in terra braidese. La fioritura che ogni anno si ripete, nel suo mistero, è già iniziata a metà del mese di novembre.
La storia dell’apparizione
La sera del 29 dicembre 1336 una giovane donna, prossima al parto, Egidia Mathis, stava rientrando a casa. A circa mezzo miglio dalla città, la donna, volendo rivolgere una preghiera a Dio e ringraziarlo della giornata, si fermò davanti all’edicola dedicata alla Vergine. Nella nicchia era dipinta una Madonna col bambino in braccio.
Egidia si fermava spesso davanti a quell’immagine e quel giorno non variò le sue abitudini, benché avesse visto che lì vicino stazionavano alcuni soldati. Questi, mossi da malsane intenzioni, appena la giovane si inginocchiò, cercarono di prenderla. Disperata Egidia, si attaccò al pilone e gridò: «Maria!».
Dal folto del bosco emerse una dignitosa matrona. Emanava una luce tale da far fuggire precipitosamente i malintenzionati. Egidia cadde a terra, in preda alle doglie del parto anticipato dallo spavento. Nella neve la Signora sconosciuta «provvide abbondantemente ai bisogni dell’accelerato parto e, continuando la pietosa opera, fu tutta intenta a provvedere i lini opportuni al neonato e a ristorare la madre». Poi, com’era apparsa, scomparve, senza lasciare a Egidia il tempo di ringraziarla e di chiederle il nome.
Ripresasi dalla straordinaria esperienza, Egidia corse verso il paese col neonato in braccio. Giunta a casa, raccontò tutto ai parenti e agli amici, che, per verificare l’accaduto, si recarono subito sul luogo in cui si era svolto l’incontro con la Madre di Dio. Lo stupore di Egidia e dei presenti fu grande quando si resero conto che gli alberi di pruno, che circondavano l’edicola, avevano subito una prodigiosa trasformazione. Le piante erano completamente fiorite; tutti i rami erano ornati di fiori bianchi sbocciati improvvisamente, che risultavano ancor più appariscenti in assenza di foglie, in pieno inverno. Quella prodigiosa fioritura, indirettamente, confermava anche la notizia dell’apparizione.
L’edicola dell’apparizione divenne subito un importante luogo di culto e, in seguito, vi fu costruito un santuario, molto frequentato dai fedeli.
L’apparizione è ben raffigurata anche nel mosaico di padre Rupnik che da dicembre 2018 campeggia all’ingresso del nuovo santuario: Egidia è seduta con in braccio il suo bambino; alle spalle della Vergine il piccolo Gesù che allontana appunto l’aggressore. In ambedue le scene è presente il pruneto fiorito.
La festa: origine e programma
La festa dell’apparizione è relativamente giovane. La prima testimonianza si ha da un bollettino del santuario del 1906. Si ricorda che fin dalla prima Messa delle 6 tanti fedeli accorsero al Santuario.
Ci sarà un triduo in preparazione che inizierà il giorno di Santo Stefano, martedì 26 dicembre. Predicatore sarà quest’anno il salesiano braidese don Marco Panero, insegnante alla Pontificia università salesiana di Roma e autore di pubblicazioni; la sua vocazione è nata all’oratorio salesiano di Bra
Ecco il programma:
- Giovedì 26 (Santo Stefano), Messe ore 8 nell’antico santuario e alle 17.30 preceduta da Rosario alle 17 nel nuovo santuario;
- Venerdì 27 (San Giovanni evangelista), Messe ore 8 nell’antico santuario; al pomeriggio nel nuovo santuario, alle 15, Adorazione eucaristica alle 17.30 preceduto da Rosario alle 17 nel Nuovo santuario;
- Sabato 28 (vigilia della festa dell’apparizione e dei santi Innocenti martiri): celebrazione della Messa alle 8 e alle 17.30, quest’ultima preceduta dalla recita del Rosario nel nuovo santuario;
- Domenica 29 dicembre (festa dell’apparizione della Madonna dei fiori ad Egidia Mathis), il tema sarà: “Santuario, sorgente di santità”. Tutte le celebrazioni nel nuovo santuario: Messe alle 9 e 10.30 (presieduta da monsignor monsignor Marco Pastraro, vescovo di Asti; alla celebrazione sarà presente anche il vicario foraneo di Gualdo Tadino, in Umbria, paese gemellato con Bra per un’analogia di fioritura del biancospino, don Niccolò Crivelli). Al pomeriggio alle 15 Adorazione eucaristica e alle 17.30 in ricordo dei rettori e benefattori defunti, celebrata dal parroco don Gilberto Garrone in ricordo dei Rettori defunti e dei benefattori.
Lino Ferrero