Gentile direttore, mi rivolgo a Gazzetta come estremo tentativo, dopo aver tentato molte volte di risolvere un mio problema per le vie normali.
Un palo della rete telefonica al quale si collega il mio telefono è pericolosamente inclinato, tanto da appoggiare sui filari della vigna in cui è piantato, danneggiandola alquanto. Il telefono fisso è l’unico mezzo che mi permette di comunicare, perché la casa dove abito non è coperta dalla Rete mobile. Da luglio, ho più volte telefonato all’800.41.50.42, appositamente destinato dalla Tim alla segnalazione di danni alla linea, e gli operatori mi hanno sempre risposto che avrebbero sollecitato l’intervento; altro non potevano fare non essendo loro i responsabili. In uno degli ultimi solleciti mi avevano anche precisato la data dell’intervento, che però non è avvenuto.
Alle successive telefonate ripetevano il solito ritornello di non essere loro i responsabili, e di non potermi dare altre indicazioni.
Ora, sperando in Gazzetta, rendo pubblico questo problema, e mi domando: è possibile che un servizio di interesse pubblico non funzioni a tal punto? E, ancora, che non si possa mai arrivare a un responsabile per avere una risposta chiara? C’è qualcuno che può suggerirmi come procedere?
E aggiungo: se questo è il risultato delle privatizzazioni, e degli appalti e subappalti, non è il caso di richiamare anche la responsabilità dei nostri politici?
Andrea Alba, località Altavilla
