Ultime notizie

Quando a scuola fa freddo gli alunni imparano meno

Per una buona didattica, è importante avere temperature giuste, grazie a riscaldamenti efficienti e finestre adatte.

termosifone

ALBA Bagni mal funzionanti, finestre poco isolate o da riparare e muri da imbiancare, sono alcune delle segnalazioni giunte nelle settimane scorse a Gazzetta d’Alba dai rappresentanti di istituto del liceo albese Leonardo Da Vinci. Una denuncia che ha suscitato la reazione di altri istituti albesi che lamentano situazioni simili, e per i quali, nello scorso numero, Gazzetta aveva chiesto spiegazioni al presidente della Provincia Luca Robaldo: «Non abbiamo fondi per la manutenzione, ci concentreremo sugli interventi più urgenti», era stata la risposta.

Si tratta di un tema da non sottovalutare. L’ambiente scolastico gioca un ruolo fondamentale nella formazione e nello sviluppo dei ragazzi. Esso non solo influisce sul loro apprendimento, ma anche sulle competenze sociali, emotive e comportamentali.

Dai dati raccolti da Openpolis, in Italia, circa un terzo delle scuole necessita di interventi urgenti, con una percentuale che sale al 50% nel Sud e nelle Isole. Inoltre, ci sono ritardi significativi nella digitalizzazione, nei trasporti, nei servizi sportivi e nell’efficienza energetica. Per una buona didattica, è importante avere temperature giuste, grazie a riscaldamenti efficienti e finestre adatte. In Italia l’88,4% delle scuole ha impianti di riscaldamento. Un plauso al Piemonte, che raggiungendo il 98,5%, è la regione con più scuole che dispongono di impianti di riscaldamento.

Tuttavia, questo parametro non è sufficiente per valutare realmente la qualità dell’esperienza tra i banchi. Bisogna considerare se gli impianti funzionano bene, se le aule sono ben isolate termicamente, se l’energia viene usata in modo efficiente e se sono garantiti anche altri aspetti come: sicurezza, accessibilità e manutenzione.

Nonostante i progressi in alcune aree, è importante sottolineare che la regione ha ancora una carenza di scuole nuove. Tre edifici su quattro in Piemonte sono stati costruiti prima del 1974, anno in cui è stata introdotta la normativa antisismica. Si tratta dunque di strutture vecchie. Sebbene l’80,9% abbia ricevuto lavori di manutenzione negli ultimi cinque anni, circa un terzo delle scuole (il 32,6%), ha ancora bisogno di interventi urgenti.

I fondi per costruire nuovi edifici sono insufficienti. Ogni scuola avrebbe bisogno in media di circa 6 milioni di euro, una cifra difficile da sostenere per i Comuni senza il supporto nazionale. Per questo motivo, la costruzione di nuove strutture avanza lentamente: negli ultimi cinque anni è stato completato solo lo 0,6 per cento dei progetti. In Piemonte, negli ultimi anni, c’è stata una profonda riflessione sulla progettazione e sui criteri di qualità dei piani scolastici, alla quale hanno partecipato operatori delle Asl, docenti, dirigenti scolastici, formatori ed esperti di diversi settori.

Il 24esimo rapporto sulla qualità degli edifici e dei servizi scolastici in Italia, realizzato nell’ambito dell’iniziativa “Ecosistema scuola” da Legambiente, propone una serie di azioni per migliorare la qualità e la gestione degli spazi e dei servizi nelle scuole, con l’obiettivo di garantire un’istruzione di qualità per tutti.

Il report suggerisce un approccio integrato che prevede la collaborazione tra enti locali e comunità, la trasparenza nei finanziamenti e una governance efficace. Si pone particolare attenzione a sostenibilità, sicurezza, innovazione e accessibilità delle scuole, con interventi mirati sull’efficienza energetica, la mobilità sostenibile, la qualità degli spazi di apprendimento e la riduzione dei divari tra territori. Si prevede inoltre una co-programmazione tra Ministero, Regioni e territori per un’organizzazione scolastica equilibrata.

 Chiara Bonetto

Einaudi / Ridurremo i consumi energetici

Alcuni interventi nelle strutture scolastiche sono obbligatori per adeguarsi alle normative in vigore. È il caso dell’istituto Einaudi di Alba, dove sono attualmente in corso due interventi di ristrutturazione. «ll primo riguarda la messa in sicurezza antisismica dell’edificio», commenta la preside Valeria Cout. «Il progetto è già stato approvato e parzialmente finanziato grazie ai fondi del Pnrr».

Luca Robaldo, presidente della Provincia di Cuneo, annuncia il grande passo in avanti fatto con l’approvazione del progetto di adeguamento sismico dell’Einaudi, redatto dallo studio Costa e associati di Alba. Il progetto che prevede una serie di interventi strutturali per migliorare la sicurezza dell’edificio, per ottenere finanziamenti, è stato presentato attraverso un bando del Ministero dell’istruzione e merito. I lavori hanno un costo complessivo di circa 1 milione e 800mila euro.

Il secondo intervento riguarda la riqualificazione energetica dell’edificio. L’ente proprietario ha partecipato a un bando per il finanziamento, ma al momento non sono ancora noti gli esiti, il che rende incerta la tempistica dell’intervento. Questo piano prevede un investimento di circa 4 milioni e 700mila euro. Si concentrerà sulla realizzazione di un cappotto esterno per migliorare l’isolamento; sulla coibentazione dei solai; l’installazione di impianti fotovoltaici; la sostituzione dei serramenti e il rifacimento dell’impianto termico. «Questi interventi non solo miglioreranno il comfort al-
l’interno delle aule, ma contribuiranno a ridurre i consumi energetici favorendo la sostenibilità ambientale dell’isti-
tuto», spiega Robaldo. Oltre a questi progetti, la manutenzione ordinaria e straordinaria resta una necessità costante. Lo stabile, costruito tra gli anni Sessanta e Settanta con scopi scolastici, mostra inevitabilmente i segni del tempo con impianti, infissi, serramenti e alcuni bagni che necessitano di interventi.

«Considerando che l’edificio ospita quotidianamente in media un migliaio di persone, è facile comprendere quanto sia indispensabile una manutenzione continua per garantire la sicurezza e il buon funzionamento degli spazi», ammette la preside.

Robaldo ha sottolineato come la Provincia sia in prima linea nella ricerca di soluzioni, cercando di ottenere finanziamenti e avviare interventi che rispondano alle esigenze della scuola.

c.b.

Govone / Con l’impianto centralizzato disperdiamo calore inutilmente

La situazione dell’istituto Govone di Alba non è male, sebbene ci siano alcune difficoltà. Un problema importante riguarda gli spazi del liceo artistico, che ha una sede distaccata nel Seminario, la lontananza dalla principale crea diversi disagi. «Le aule del Seminario non sono adatte alla didattica di un liceo artistico, i banchi sono piuttosto piccoli e difficili da usare per disegnare», spiega il preside Roberto Buongarzone.

Altri problemi riguardano la ventilazione e la schermatura delle finestre del nuovo sottotetto, recentemente ristrutturato dalla Provincia. Nonostante sia un ambiente nuovo, il sottotetto tende a diventare caldo, la Provincia sta collaborando per risolvere la situazione.

Ulteriore aspetto critico è il sistema di riscaldamento, è centralizzato e ormai obsoleto, ammette il preside: «Questo tipo di gestione non consente di isolare le varie zone, costringendo a riscaldare tutto l’istituto anche quando non serve». Per quanto riguarda gli infissi, tutti gli edifici dell’istituto sono dotati di finestre con doppio vetro, ma occasionalmente necessitano di interventi di manutenzione. L’anno scorso sono state sistemate delle finestre danneggiate al liceo artistico e al classico sono stati riparati i danni causati da perdite d’acqua dal tetto».

Ci sono anche buone notizie. Grazie al bando “Educare nel bello” della fondazione Crc, l’istituto potrà migliorare gli spazi comuni, come le sale insegnanti, con l’obiettivo di rendere l’ambiente scolastico più accogliente per studenti e docenti.

Nonostante la presenza di edifici datati, il Govone tiene molto alla propria sede storica. «Il classico sta bene nell’edificio in cui si trova, non vorremmo spostarlo in una zona periferica. Apprezziamo anche lo sforzo della Provincia che ha consolidato l’edificio in modo antisismico, così da garantirne la sicurezza per i decenni a venire», conclude Buongarzone.

c.b.

Banner Gazzetta d'Alba