
ALBA Bisognerà aspettare fino al Consiglio comunale del 29 aprile per l’atto formale, ma ormai è certo: Alba potrà liberare i 2,3 milioni di euro accantonati in via prudenziale per affrontare l’evoluzione della crisi di Egea. Lo ha annunciato, durante la seduta del 26 marzo, il sindaco Alberto Gatto.
Con l’assemblea dei soci pubblici e privati della vecchia Spa della famiglia Carini, ancora in vita solo per ragioni burocratiche, è stata accolta la delibera che ha consentito l’azzeramento delle perdite di esercizio relative ai bilanci 2022 e 2023, grazie all’utilizzo di risorse dello stesso gruppo, come i fondi messi a riserva, ma anche con la drastica riduzione delle quote. Grazie a questa decisione, essendo le perdite a zero, è venuto meno il bisogno per l’ente albese di mettere da parte risorse. Ha spiegato il primo cittadino: «Il ripianamento delle perdite approvato dall’assemblea determina lo sblocco dei 2,3 milioni accantonati. Si tratta di un dato davvero molto importante in vista dell’elaborazione del rendiconto 2024 e della determinazione dell’avanzo di amministrazione che, a questo punto, sarà superiore ai 5 milioni di euro. Una volta acquisito il valore definitivo sarà possibile valutare dove e come utilizzare una risorsa contabile fondamentale».
Sbloccato questo aspetto, resta ancora la questione irrisolta dell’uscita dalla compagine sociale di una partecipata che «è una scatola ormai svuotata di ogni contenuto, oltre che una fabbrica di debiti». Il destino di Egea Spa è in effetti segnato, visto che non c’è altra prospettiva rispetto alla liquidazione. «La società non ha accolto la nostra richiesta di recesso e, allo stato attuale, siamo ancora tra i soci di quella che resta una nostra partecipata. L’obiettivo è quello di uscirne in via definitiva», ha ripreso Gatto. «A questo scopo, pensiamo di allestire un bando per la vendita delle nostre quote entro pochi mesi. E nel frattempo, andremo avanti con altre interlocuzioni alla ricerca di una possibile soluzione che ci consenta il recesso dal capitale sociale».
La vendita delle quote in capo al Comune non è detto che possa avere un esito positivo, dal momento che trovare un soggetto disposto ad acquisire partecipazioni il cui valore tende a zero forse non sarà molto semplice. «Così avremo tentato la totalità delle vie possibili, previste dalle norme vigenti: dopo un anno dalla richiesta di recesso, il prossimo 30 ottobre ne saremo comunque fuori», ha concluso il primo cittadino.
La proposta
Tra chi lancia proposte su come utilizzare i fondi liberati, c’è Emanuele Bolla, consigliere di Fratelli d’Italia: «A seguito della comunicazione al Consiglio è intervenuto il consigliere comunale Emanuele Bolla che ha commentato: «Grazie a questa operazione possiamo nuovamente fare ragionamenti sulle risorse che rientrano nella disponibilità del bilancio comunale. Chiedo di dare seguito all’accordo raggiunto a fine anno con il sindaco e di finanziare il rifacimento della pista di atletica, con un’opera del valore di circa un milione di euro. Come Amministrazione avevamo finanziato e avviato i lavori per il rifacimento del ripristino di allenamento, è finalmente giunta l’ora di completare l’opera e dare al sistema dell’atletica cittadina un impianto moderno e adeguato alle esigenze competitive».
Beppe Malò
