
di Matteo Grasso
ALBA La stazione dei treni di Alba sembra restare uno dei nodi critici della città in materia di sicurezza. Su richiesta dell’opposizione, l’argomento è stato al centro della terza Commissione di martedì 13 maggio.
Il punto di partenza è stato l’ultimo episodio, la rissa di mercoledì 30 aprile. Da quanto spiegato in Commissione, si è trattato di un regolamento di conti che ha coinvolto quattro o cinque uomini provenienti da Asti e Bra. Tre mesi fa, uno dei responsabili era già stato il destinatario di un provvedimento di espulsione, non andato a buon fine. Altri tre erano stati identificati qualche settimana prima e allontanati. «Abbiamo rinforzato i servizi di presidio del piazzale con le pattuglie della Polizia locale», ha dichiarato l’assessore alla sicurezza Davide Tibaldi, che, in concerto con il comandante Antonio Di Ciancia, ha anche ribadito l’importanza di denunciare. Il tema della sicurezza percepita ha acceso il dibattito, soprattutto quando la maggioranza ha accusato l’opposizione di alimentare gli allarmismi attraverso i social.
A intervenire in audizione sono stati anche Sonia Grimaldi ed Edoardo Zerrillo, presidente e vice del Comitato pendolari Alba, che conoscono bene l’area. Ha piegato Grimaldi: «La stazione conta 1.100 utenti al giorno. Se sulla linea non si riscontrano particolari problemi, in stazione si sono verificati episodi che meritano attenzione. Una soluzione potrebbe essere, nella fascia oraria tra le 20 e le 21, un presidio».
Più che sul piazzale, le principali criticità riguardano la zona dei binari: «L’ingresso di competenza comunale è videosorvegliato, ma l’interno della stazione non lo è. Non c’è nemmeno un’illuminazione idonea e questo permette ai malintenzionati di appartarsi. Inoltre, la passerella sopra ai binari è di competenza di Rfi (Rete ferroviaria italiana): non viene chiusa nemmeno di notte e molti ci vanno a bivaccare», ha aggiunto Grimaldi. A questo punto, i rappresentanti del comitato hanno lanciato la proposta: avviare un’interlocuzione con Rfi per chiudere la stazione dalle 21.30 alle 5.30.
Il comandante Di Ciancia ha espresso il proprio scetticismo in merito alla fattibilità dell’operazione: «La stazione non ha i tornelli, non si può chiudere dall’esterno e a distanza di 100 metri c’è il passaggio a livello. Inoltre, si può scavalcare facilmente dai giardinetti adiacenti». Secondo Di Ciancia il centro delle interlocuzioni con le Ferrovie deve essere la passerella, «che da un lato ha consentito di transitare dall’altra parte, ma diventa un osservatorio molto utile per chi vuole spacciare perché vede subito se ci sono in giro le Forze dell’ordine».