
LUSSEMBURGO – Cambia ancora l’assetto societario del gruppo Ferrero: nei giorni scorsi la 3F’s holding Sa, società che ha in Giovanni Ferrero l’unico azionista, ha deliberato un aumento di capitale nominale da 1,05 miliardi a 1,11 miliardi di euro, a cui si aggiunge un sovraprezzo, determinato dal valore economico della società, di altri 2 miliardi di euro.
L’aumento di capitale è avvenuto attraverso il conferimento del pacchetto azionario della Cth invest, holding registrata in Belgio che controlla le aziende acquisite dal gruppo dolciario nel corso degli ultimi anni.
3F diventa così la cassaforte del mondo Ferrero in mano a Giovanni e ora controlla sia il 76% di Ferrero international attraverso la holding Shenkenberg (con la parte restante detenuta dagli altri familiari) sia la struttura di società che associa circa 25 stabilimenti in America ed Europa, tra cui le caramelle Ferrara e Jelly Belly, i biscotti Delacre, Kelsen e Burton, gli snack brasiliani Dori e, da ultimo, i cereali Kellogg.
La maxi holding, il cui nome 3F rappresenta i tre Ferrero – Giovanni e i figli Bernardo e Michele – è passata nell’arco in un anno attraverso diverse trasformazioni. Prima la fusione tra le precedenti casseforti azionarie Bermic e Gmbf investments, poi il cambio di denominazione avvenuto in primavera assieme alla trasformazione della forma giuridica in società anonima di tipo azionario e all’ampliamento dell’oggetto sociale, che consente all’entità economica di gestire le partecipazioni e di svolgere attività di consulenza e supporto tecnico ad altre aziende nel campo fiscale, legale, organizzativo e strategico sia in Lussemburgo che all’estero.
Presto si conosceranno i risultati dell’anno finanziario che per il gruppo Ferrero si chiude ogni 31 agosto. Lo scorso anno le attività legate ai marchi storici realizzarono un fatturato di oltre 18 miliardi di euro mentre le società di recente acquisizione, raccolte in Cth, raggiunsero introiti per altri 3 miliardi di euro.
