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È calato il sipario sulla Fiera del tartufo bianco d’Alba ed è tempo di bilanci

Il tema scelto “Profondo rispetto”, ha orientato l’attenzione  dell’intero programma sulla  relazione tra ambiente, cultura, lavoro umano e tutela del paesaggio tartufigeno.

La qualità migliora ma i ta

di Davide Barile

IL RESOCONTO – Sebbene la stagione di ricerca del tartufo bianco d’Alba prosegua fino al 31 gennaio, sulla Fiera internazionale dedicata al  tuber magnatum Pico il sipario è calato lunedì 8 dicembre. L’edizione 2025,  la 95ª dalla fondazione e la  prima del presidente Axel  Iberti, è iniziata l’11 ottobre e s’è protratta per nove fine- settimana cui va aggiunta  la domenica precedente con il Palio degli asini vinto dal borgo dei Brichet e pure il  Capodanno del tartufo del 30 settembre celebrato nel centro storico albese. Il tema scelto “Profondo rispetto”, ha orientato l’attenzione  dell’intero programma sulla  relazione tra ambiente, cultura, lavoro umano e tutela del paesaggio tartufigeno.

La firma del memorandum

Come riconoscimento del lavoro  svolto negli ultimi anni, sotto la presidenza di Liliana Allena e con Stefano Mosca  come direttore, il 10 ottobre,  giorno del taglio del nastro, è stato firmato un memorandum  d’intesa triennale tra l’ente  Fiera albese e l’agenzia delle Nazioni unite Unitar per la collaborazione in progetti su sostenibilità, biodiversità ed educazione. Oltre al sindaco Alberto Gatto e al presidente della Regione Alberto Cirio, era presente pure Alex Mejia, direttore della Divisione persone e sviluppo sociale dell’Unitar. Da registrare, probabilmente per la prima volta, la defezione dell’ospite chiamato per l’inaugurazione: era atteso il ministro per la pubblica amministrazione  Paolo Zangrillo, che, per  impegni istituzionali, ha  inviato un videomessaggio.

90mila al Mercato mondiale nel cortile della Maddalena

Una volta inaugurata, il cuore della Fiera è stato, come sempre, il Mercato mondiale del tartufo allestito nel cortile della Maddalena: oltre alle varie specialità gastronomiche regionali, qui è stato possibile acquistare,  direttamente dai cercatori, i tartufi controllati e valutati dai giudici del Centro nazionale  studi tartufo. Gli ingressi al Mercato mondiale sono stati circa 90mila, in linea con gli  anni precedenti. I visitatori  provenivano da 70 diversi  Paesi e, tra chi ha partecipato a esperienze, degustazioni e laboratori proposti in varie  zone in città e nei dintorni, il 70% erano stranieri.

Il Baccanale e i premi

Grande partecipazione per il Baccanale dei borghi, svolto il 18 e il 19 ottobre, testimoniata anche dalle lunghe code in entrata e uscita dalla città. Allo chef Enrico Crippa, il 21 ottobre  è stato assegnato il premio Dawn to earth, concesso nell’ambito di Sostenibilità incrociate. Sempre in tema di premi, il 22 novembre è stata la volta del Tartufo reale, il riconoscimento assegnato all’Associazione tartufai di Alba.

Le due aste benefiche

Durante l’Asta mondiale del tartufo  bianco, svolta il 9 novembre a Grinzane Cavour, Hong Kong, Singapore, Bangkok,  Vienna, Francoforte e Rio de Janeiro, sono stati raccolti  502mila euro da destinare in beneficenza. Alla somma  va aggiunto oltre un milione proveniente dall’asta di Barolo en primeur.

L’incontro con le Città creative Unesco

Alla fine di novembre si è svolto  anche l’incontro con i rappresentanti di Bergamo e Parma, le Città creative  Unesco per la gastronomia  come Alba. La chiusura della Fiera ha confermato Alba come punto di riferimento  della rete delle Città del tartufo e il 7dicembre si è celebrato l’anniversario  dell’associazione nazionale numero trentacinque.

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