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Martedì 5 luglio Alba protagonista a Bonn al convegno delle città resilienti

Martedì 5 luglio Alba protagonista a Bonn, al convegno delle città resilienti
Roberto Cavallo

ALBA Un’emergenza sembra avere priorità su altre vicende umane: quella ecologica. In questo scenario, Alba potrebbe giocare un ruolo da protagonista. A marzo 2016 l’Iclei (organizzazione internazionale dei governi locali per la sostenibilità) aveva invitato il comune di Alba a partecipare in qualità di relatore al terzo Open European day (Oed) che si terrà a Bonn domani, martedì 5 luglio, in preparazione della conferenza 2016 delle Città Resilienti – ovvero impegnate nella lotta al cambiamento climatico. Si tratta di un’importante occasione di networking tra professionisti, ricercatori ed esperti pubblici della pianificazione urbana, il cui obiettivo è favorire il dibattito in tema di politiche di adattamento e sostenibilità.

Roberto Cavallo, presidente della cooperativa sociale Erica, sarà uno dei relatori al convegno. Spiega Cavallo: «Gli organizzatori hanno ritenuto l’esperienza di Alba particolarmente significativa sotto il profilo dell’implementazione di politiche di sostenibilità socio-ambientale. La scelta della città in qualità di relatore è stata anche influenzata dalla partecipazione del Comune nel 2012-2013 ad un progetto formativo Ue chiamato “Strategie di adattamento per le città europee”. In tale occasione gli Enti organizzatori dell’Oed sono entrati in contatto con i delegati albesi del settore protezione civile e con la cooperativa Erica, che collaborava al progetto».

Esempi del comportamento virtuoso di Alba sul fronte ecologico sono gli sforzi effettuati negli ultimi anni, a esempio, sul fronte della raccolta differenziata e della sensibilizzazione verso i giovani, oppure sulla valorizzazione di alcune aree a ridosso dei fiumi come il Parco Tanaro.

Specifica Cavallo: «Nel caso del parco Tanaro la filosofia dell’amministrazione albese ha sempre puntato a ristabilire il contatto tra fiume e cittadini, in modo che questi ultimi percepissero la presenza dell’acqua, la sua anima. Allo stesso tempo si è tentato di progettare gli spazi in modo da minimizzare il rischio e il danno in caso di esondazione dello stesso fiume».

Cavallo conclude, riferendosi alla situazione climatica globale: «Le temperature si sono alzate in media di due gradi centigradi. Se continuiamo ad assumere comportamenti ecologicamente incompatibili, incrementando l’effetto serra e l’anidride carbonica, così come il consumo di suolo e i disboscamenti, potremmo arrivare nel migliore dei casi a un aumento di quattro gradi, nel peggiore di sei. In quest’ultimo caso, tanto per capirci, Venezia sparirebbe. Serve un radicale cambiamento di prospettiva nel comune modo di percepire se stessi e il mondo».

Matteo Viberti

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