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Cirio punta a un’altra velocità per la Regione

ELEZIONI REGIONALI Le interviste di Gazzetta d’Alba ai candidati alla carica di presidente della Regione Piemonte.

L’albese: «Il mio primo obiettivo sarà di organizzare una squadra di governo nuova che operi per la tutela delle famiglie, un lavoro sicuro per i giovani e per chi resta disoccupato a 50 anni, oltre a case popolari per gli italiani»

Cirio presidente: ecco il listino del centrodestra per le regionali

CENTRODESTRA «Se diventerò presidente della Regione Piemonte farò tutto quanto serve perché l’Asti- Cuneo venga ultimata, ma non inaugurerò ospedale o autostrada: non si taglia il nastro di opere attese da decenni. Li apriremo in silenzio e chiederemo scusa per tutto il tempo perso dalla politica». L’albese Alberto Cirio ha scelto «Un’altra velocità per il Piemonte» come slogan e ora punta a diventare il primo governatore originario di Langhe e Roero.

Cirio, come sta vivendo la campagna elettorale?

«Con impegno, correndo, ma senza perdere il sorriso, pensando a un Piemonte che deve ripartire. Siamo tra le regioni del Nord che crescono meno e quella con la disoccupazione più elevata. Bisogna cambiare passo, lontano dal “torinocentrismo”, ma senza puntare al “provinciacentrismo”: Torino è la città che guida il Piemonte, che però ha il 20 per cento dei Comuni sotto i 5mila abitanti: voglio pensare a tutti i piemontesi, non solo quelli di serie A».

Rimane il nodo Tav. Chiamparino dice che lei non sia libero di decidere. Che cosa risponde?

«Con noi il Tav si farà come si faranno le infrastrutture che il Piemonte aspetta. Ho chiesto agli oltre 200 candidati della coalizione di centrodestra di firmare un impegno a favore delle infrastrutture (e non solo del Tav). Il treno ad alta velocità non è solo Torino-Lione, ma corridoio europeo da Lisbona a Kiev. Non possiamo perderlo, come non possiamo perdere la Genova-Rotterdam, perché vuol dire che le merci d’Europa si incontreranno proprio in Piemonte».

Quindi la Lega non sarà un freno nella giunta di Cirio presidente?

«Avere con me la Lega è una garanzia. Non è vero che il Governo ha bloccato il Tav, i bandi vanno avanti, sono stati pubblicati. Inoltre, il Tav è imprescindibile, ma non dev’essere la scusa per dimenticare la viabilità ordinaria».

E l’Asti-Cuneo?

«Garantisco che durante i cinque anni in cui sarò presidente salirò con la mia auto sull’autostrada, come lo faranno tutti. Sono 30 anni che sull’Asti-Cuneo ci prendono in giro tutti i Governi, compreso il mio partito, pur in buona fede. Ora la strada devono ultimarla le persone che hanno motivazione e non si accontentano di promesse. Io ce l’ho: so quante vite si sono perse sulla statale 231 e sulla provinciale 7; so quanto sia costato alle nostre aziende non avere l’autostrada».

Quindi, crede nella soluzione Conte-Toninelli?

«Sono fiducioso, voglio pensare che il premier Giuseppe Conte e il ministro Danilo Toninelli manterranno quanto hanno detto. Ho verificato: non serviva un nuovo parere preventivo da Bruxelles. È cambiato il metodo in cui l’opera viene pagata. Bruxelles ha già approvato il cross-financing e quindi non serve un nuovo parere. Sono fiducioso che i cantieri partiranno in estate».

Ospedale di Verduno: come ci arriveremo?

«Giocheremo due partite: una dell’accessibilità – la Sp7 non può essere l’unica strada – e l’altra dei contenuti. Verduno non dev’essere un nosocomio qualsiasi, deve diventare un ospedale d’eccellenza. Persino mio figlio si è accorto a sei anni che non andava fatto lì e che se non avessero scelto un sito franoso si sarebbero risparmiati decine di milioni, ma piangere sul latte versato non serve: ora dobbiamo fare di Verduno l’ospedale migliore possibile. Ad Alba e Bra devono rimanere il primo intervento, oltre a prelievi e laboratori».

Chiamparino ha annunciato la fine dei lavori per il 20 maggio. Che ne dice?

«Mi fa sorridere, a sei giorni dal voto. Ma sono un albese pragmatico: se le elezioni ci porteranno in dote l’ospedale ultimato non faremo gli schizzinosi».

Quale sarà la prima cosa che farà in caso di elezione a Governatore?

«Dormirò un po’ (ride). La prima mossa concreta da presidente della Regione sarà costruire una squadra di governo dinamica e nuova: ai miei assessori chiederò il buon senso. In seguito, ritoccherò le materie che non vanno, a partire dalle limitazioni al traffico. La Regione non può obbligare i cittadini a cambiare una macchina, se non hanno i soldi per farlo. Le leggi devono migliorare la vita, non complicarla. I primi obiettivi saranno: la tutela delle famiglie, politiche per un lavoro sicuro che aiuti i giovani, aiuti per chi rimane senza occupazione a 50 anni, case popolari per gli italiani. Oggi nell’assegnazione le famiglie italiane sono sempre al fondo della graduatoria. Perché un italiano non ha diritto di avere le tutele per cui ha versato col suo stipendio?».

Marcello Pasquero

Elezioni regionali: le interviste ai candidati

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