Anas Piemonte: «Sui ponti ispezioni ogni 3 mesi»

INFRASTRUTTURE/2 Secondo una mappa del Ministero delle infrastrutture resa nota dalla giornalista Milena Gabanelli, sarebbero 763 nel Paese i ponti e i cavalcavia senza padrone che attraversano strade e autostrade gestite da Anas. In attesa di definirne la proprietà, il Ministero ha chiesto di sorvegliarli “a vista”. Su questi manufatti però non sarebbero state fatte le ispezioni annuali previste per legge ma solo le verifiche dei cantonieri Anas.

Sul tema abbiamo chiesto lumi proprio al compartimento Anas del Piemonte. Ecco le risposte che ci sono state fornite dalla relativa Direzione regionale.

In Piemonte quanti e quali ponti o cavalcavia risultano senza proprietario? Qual è il loro stato di salute?

«Anas, a partire dal 2018, ha rappresentato il problema delle opere d’arte, tra cui ponti e cavalcavia, senza proprietario che sovrappassano la propria rete, avviando un complesso lavoro di mappatura e inviando migliaia di comunicazioni per individuare i responsabili della gestione e manutenzione dei manufatti. L’elenco completo di queste opere d’arte è pubblicato da oltre un anno sul sito di Anas alla pagina www.stradeanas.it/it/cavalcavia-senza-documentazione-di-proprieta (nel documento disponibile figurano 28 ponti della provincia di Cuneo, tra cui quattro sovrappassi a Guarene e Govone legati all’autostrada Asti-Cuneo, un sovrappasso in località Vaccheria di Guarene, uno in strada Tetti Raimondi a Bra e uno a Cherasco in strada Malabaila, nda). A seguito di intese con il Ministero, Anas ha inserito ponti e cavalcavia di incerta titolarità, indipendentemente dalla proprietà delle stesse, nel programma d’ispezione di tipo ricorrente, con cadenza trimestrale. Non era prevista l’effettuazione di ispezioni più approfondite con cadenza annuale, mentre rimane escluso l’onere di effettuare manutenzioni su tali opere terze, in quanto Anas non può sostenere oneri economici su infrastrutture non inserite nel proprio patrimonio; sono consentiti interventi solo in caso di rischi per la pubblica utilità, con potere di rivalsa. È all’esame delle autorità competenti una modifica normativa al codice della strada che definisca con precisione la ripartizione delle competenze gestionali e manutentive».

L’altra questione sollevata da Gabanelli riguarda ponti e viadotti di cui si conosce il proprietario e che Anas deve gestire. I ponti da sorvegliare a livello nazionale erano, nel 2019, 4.991. Di ispezioni ne sarebbero state fatte appena 1.419, il che significa che Anas potrebbe non conoscere lo stato di oltre il 70 per cento delle sue strutture.

In Piemonte, nonostante i 205 ponti da verificare, pare che le ispezioni siano state addirittura zero. Come stanno le cose?

«Anas gestisce un patrimonio di oltre 14.500 opere d’arte (ponti e viadotti) e svolge ispezioni trimestrali su ciascuna opera di qualsiasi natura, complessità e importanza. In termini pratici ciò significa che ognuna è oggetto di ispezione quattro volte all’anno e ciò senza contare l’attività quotidiana dei tecnici dell’azienda che, su strade, ponti e viadotti, lavorano giorno per giorno. È un numero enorme che testimonia l’impegno e l’attenzione posta da Anas alla sorveglianza di ponti e viadotti. Anas nel corso del 2019, sugli oltre 14.500 ponti e viadotti in gestione, ha effettuato circa 51mila ispezioni trimestrali. Dall’esame degli esiti di tali ispezioni trimestrali, i tecnici di Anas traggono le informazioni base sullo stato di ogni opera d’arte, evidenziano eventuali criticità e possono di conseguenza pianificare le fasi successive dell’attività ispettiva. Alcune strutture, infatti, sono oggetto di un’ispezione tecnica più approfondita una volta all’anno: tale ispezione, detta “principale”, è necessaria a programmare gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria. I risultati delle ispezioni principali, una volta effettuate e ai fini del consolidamento dei dati, vengono inserite nei sistemi aziendali entro la chiusura dell’esercizio annuale. Per l’anno 2019, sono state completate oltre 3.200 ispezioni principali, delle quali 88 riguardano le opere d’arte in Piemonte».

Infine, pare che siano ferme al palo anche le verifiche degli asfalti. In che condizioni versano i fondi stradali piemontesi?

«Anas, nel corso del 2019, tramite gli automezzi “ad alto rendimento” in dotazione al proprio centro sperimentale di Cesano, ha effettuato 66.955 chilometri di rilievi sulla pavimentazione, volti a misurare, tra l’altro, la regolarità superficiale e l’aderenza del piano viabile, la portanza e la visibilità notturna della segnaletica orizzontale. Ciò sempre per programmare gli interventi di manutenzione del manto stradale. In Piemonte gli interventi di manutenzione della pavimentazione sono peraltro svolti regolarmente. Nel corso del 2019, infatti, lungo le strade statali della sola provincia di Cuneo, l’investimento in ripristini e risanamenti della pavimentazione già eseguiti ammonta a un totale di circa 10 milioni di euro».

Enrico Fonte

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