È ora del Social day: tutti al lavoro l’8 aprile

Anche Gazzetta d'Alba partecipa al Social day 1

ALBA Accadrà sabato 8 aprile, coinvolgerà l’intera città – in particolare le scuole superiori – e produrrà una storia di gioiosa disobbedienza. Il Social day è un “raggiro” alle regole sociali, dominate dall’utilitarismo.

Come funziona?

L’8 aprile gli studenti che aderiscono all’iniziativa (organizzata ad Alba dalla cooperativa Orso) sceglieranno di dedicare una giornata di lavoro presso privati, esercizi commerciali, oratori, enti locali, associazioni. La retribuzione andrà a progetti di cooperazione in favore dei più deboli. Insomma, si produrrà per gli altri. Chi è efficiente si dona a chi invece esita in condizione di bisogno, sia esso in Italia o dall’altra parte del mondo. I numeri dell’edizione 2015 – lo scorso anno ad Alba la giornata non è stata organizzata – parlano di un progetto che, sebbene embrionale, custodisce il germe della potenzialità: il coinvolgimento di 44 aziende o enti, 6 associazioni di volontariato, 5 istituti di istruzione secondaria di secondo grado e Apro formazione professionale, 111 ragazzi e un ricavato di 1.900 euro.

Spiega Alice Riccardi, una delle coordinatrici del progetto: «I ragazzi del Social team – così si chiama il gruppo operativo –hanno scelto quest’anno di supportare il progetto di cooperazione allo sviluppo gestito da Progetto Mondo Mlal “Haiti verde ad Haiti”. L’associazione è una Ong di cooperazione internazionale con sede a Verona, attiva da 45 anni, che promuove programmi di sviluppo con l’invio di cooperanti in America latina e Africa. Comune denominatore dei più di 330 progetti – realizzati in 22 Paesi e che hanno coinvolto circa 880 persone – è l’impegno per la difesa dei diritti umani».

In particolare Progetto Mondo Mlal ha scelto di dedicare i propri programmi allo sviluppo psicofisico, culturale e sociale di bambini, adolescenti e giovani appartenenti a fasce sociali vulnerabili. Inoltre, la Ong realizza in Italia – in collaborazione con la cooperativa Orso – attività di global education, ossia iniziative rivolte al mondo della scuola sulle realtà incontrate nei diversi Paesi.

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«I fondi raccolti durante il Social day andranno a finanziare per il 90 per cento Progetto Mondo Mlal e per il 10 un progetto di Libera, l’associazione di don Luigi Ciotti», prosegue Riccardi. «Senza scordare il valore pedagogico di tipo paritario, ovvero portato avanti dagli stessi ragazzi: durante la fase preliminare del Social day, gli studenti protagonisti della precedente edizione hanno organizzato all’interno delle proprie scuole momenti di informazione e sensibilizzazione per i compagni, e stanno raccogliendo le adesioni alla giornata del prossimo 8 aprile».

Suonano come una convocazione di umanità le parole della diciottenne Giulia, che sarà partecipe all’edizione 2017 del Social day: «Credo che l’appuntamento si possa riassumere in tre parole chiave: responsabilità, aiuto e partecipazione. È importante per noi giovani coltivare la responsabilità verso la comunità e verso chi vive una condizione diversa, difficile. La partecipazione al progetto è un momento cruciale: invito tutti i ragazzi a dedicare del tempo all’iniziativa».

Matteo Viberti

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