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Fondi statali o spiccioli?

La scorsa settimana sono stati resi noti i criteri di ripartizione dei fondi nazionali per i Comuni montani. Si tratta di ciò che resta (il 30 per cento) del “fondo ordinario per le Comunità montane”, abolito dalla legge finanziaria del 2010 e che il Ministero dell’interno ha scelto di ripartire tra i Comuni montani.

Il criterio adottato per dividere la “torta” (un milione di euro per il Piemonte, 16 a livello nazionale) è quello del numero di abitanti, decisione definita «assurda e semplicistica» dall’Uncem Piemonte. «Gli effetti sono immaginabili. I grandi Comuni di fondovalle ricevono gran parte delle risorse e i piccoli centri delle vallate alpine e appenniniche soltanto le briciole», commenta il presidente dell’Uncem Piemonte Lido Riba, che aggiunge: «Gli effetti della “cancellazione” delle Comunità montane nei palazzi romani del potere sono devastanti. Sono sempre i piccoli centri delle terre alte a farne le spese. Piallare la montagna, politicamente ed economicamente, è un errore in cui cadono tutti».

Il presidente dell’Uncem Piemonte Lido Riba.

Il presidente dell’Uncem Piemonte Lido Riba.

«Presi alla sprovvista dal libro La Casta, gli ultimi governi hanno cercato di risolvere tutti i problemi della macchina amministrativa italiana, togliendo le Comunità montane. Dopo due sentenze della Corte costituzionale, che ne impedivano l’eliminazione, la materia è stata demandata alle Regioni, ma lo Stato ha eliminato il fondo per la montagna e la suddivisione di una parte di quei fondi è priva di criterio. Manca la consapevolezza dei bisogni delle terre alte e dei piccoli Comuni», continua Riba.

Fortunatamente, conclude il Presidente dell’Uncem: «La Regione Piemonte nel bilancio ha previsto 20 milioni di euro per garantire la sopravvivenza e la crescita degli enti montani. È un sostegno concreto alla montagna, nato non certo con i criteri di questo ennesimo provvedimento statale improvvisato».

Il Comune piemontese che riceverà più fondi è Pinerolo (che peraltro non è più in Comunità montana), con oltre 45 mila euro; quello che ne avrà di meno è Ingria, in provincia di Torino (49 residenti) con 57,49 euro. Tra i paesi della nostra zona chi sta peggio è Bergolo, con poco più di 86 euro. Facendo un po’ di attenzione alla spesa, possono bastare per una serata in pizzeria per Sindaco e Giunta.

Corrado Olocco

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