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Comune e privati insieme per una “rete” di musei

Biagio Conterno

Creare una rete, formata da enti pubblici e privati, per migliorare la gestione dei musei e dei beni culturali presenti sul territorio: è questo l’obiettivo del progetto “Sistema museale urbano della Città di Bra”, preparato dalla Ripartizione socioscolastica e culturale del Comune e approvato dalla Giunta nei giorni scorsi.

Con questo documento l’Amministrazione civica braidese partecipa così al bando pubblicato dalla Regione Piemonte e rivolto ai centri di dimensioni mediograndi (con almeno 15 mila abitanti). Se il progetto sarà ritenuto valido potrà ottenere finanziamenti regionali.

Bra può vantare tre interessanti musei comunali (il Craveri di storia naturale, l’archeologico di palazzo Traversa e quello del giocattolo), ma anche realtà di istituzioni religiose e private, come il Museo meccanico Rolfo, la Casa natale del Santo Cottolengo, il sito archeologico di Pollenzo, palazzo Mathis, ecc.

L’assessore alla cultura Biagio Conterno chiarisce in cosa consista il progetto: «L’obiettivo è condividere, tra Comune e privati, la promozione e l’animazione di eventi, l’organizzazione di servizi e in generale potenziare la fruibilità del ricco patrimonio museale, storico e artistico braidese. Insieme si potrebbe anche migliorare il radicamento sul territorio, a partire dal coinvolgimento delle scuole. Non ultimo, poi, si potrebbe incrementare il turismo culturale».

L’obiettivo è anche quello di dare vita al “museo fuori dal museo”, cioè di un museo che esce dalle sale di esposizione per andare sul territorio, ad esempio con itinerari come quello denominato Sulle tracce dei romani, gita tra archeologia, storia, cultura ed enogastronomia da Bra a Pollenzo. Oppure i percorsi naturalistici del museo Craveri, alla scoperta dell’ambiente naturale tra Bra, Cherasco e il Roero.

I “soci” del Comune in questa iniziativa potrebbero essere i più diversi: dalle gallerie private alle parrocchie, dalle industrie alle congregazioni religiose, dalla Banca del vino ai privati proprietari di edifici o cortili storici. L’Amministrazione e le altre realtà aderenti firmeranno un protocollo di intesa che individua gli obiettivi e le modalità per raggiungerli.

La spesa totale prevista è di 55 mila euro per animazione e segreteria organizzativa (10 mila), promozione e comunicazione (18 mila), formazione del personale volontario (4 mila), servizi associati per la gestione del patrimonio (3 mila), coinvolgimento degli operatori economici (5 mila) e azioni di miglioramento della fruizione (15 mila). Il progetto prevede che 25 mila euro arrivino dalla Regione, mentre della stessa cifra si farà carico il Comune e i restanti 5 mila saranno a carico dei privati.

 

Diego Lanzardo

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