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L’ascensore della torre non piace a Italia Nostra

Il restauro della torre medievale ha attirato l’attenzione della sezione di Alba di Italia Nostra, che ha espresso perplessità per quanto riguarda l’ascensore esterno. L’impegnativo progetto di recupero ha come obiettivo quello di rendere la torre accessibile ai visitatori. L’apertura d’entrata dell’edificio è posta a tredici metri dalla base e per potervi accedere è stato necessario realizzare una costruzione esterna che permettesse di arrivare in modo agevole all’ingresso.È stato quindi realizzato un ascensore panoramico, con un lato completamente vetrato, che si collega all’edificio con una passerella sospesa nel vuoto.

A proposito di questa struttura, Sergio Susenna, presidente della sezione di Alba di Italia Nostra, ha espresso il proprio dissenso attraverso un documento inviato al sindaco Alberto Bianco e alla Soprintendenza ai beni ambientali e architettonici. Italia Nostra premette di condividere l’operazione di recupero, ma contesta «la vistosa soluzione del nuovo ascensore, realizzato per risalire fino al livello dell’antico accesso superiore.
La forma e i materiali del recente manufatto sono tali da stridere sia nel diretto confronto con le murature in laterizio della torre, sia nelle visuali panoramiche di un lungo tratto della valle del Tanaro ». Susenna chiede se non fossero possibili soluzioni meno impattanti, se sono state esaminate altre opzioni progettuali, e se sia possibile conciliare le esigenze di fruizione in sicurezza con strutture non così vistose. In particolare viene fatto riferimento a diverse realizzazioni adottate per le torri di Albaretto e di Murazzano.

Il vicesindaco Mario Zoppi replica: «Tutti gli interventi inerenti alla torre sono stati eseguiti cercando le soluzioni meno invasive e di minore impatto per l’ambiente, e sono sempre state sottoposte alla valutazione e approvazione della Soprintendenza ai beni architettonici del Piemonte». Sorpresi gli amministratori di Barbaresco, per i dissensi emersi su un progetto di restauro che dura da circa quindici anni con un impiego di risorse che supera i 5 milioni di euro. Italia Nostra, chiede un riscontro con l’Amministrazione comunale e la competente Soprintendenza, a cui spetta la definitiva approvazione di tale opera. Enrico Fonte

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