Venerdì mattina la Giunta regionale ha nominato Giovanni Monchiero commissario straordinario dell’Asl di Cuneo in sostituzione del collega dimissionario Corrado Bedogni. L’incarico decorre dal primo agosto e si concluderà il 31 dicembre. Le voci di una possibile nomina di Monchiero, già commissario straordinario dell’Asl Alba- Bra, si erano rincorse nelle scorse settimane e Gazzetta ne aveva dato conto. Qualche giorno di ritardo nell’adozione della delibera avevano fatto pensare a un ripensamento, sull’onda delle proteste dei sindaci di Alba, Bra e del cuneese, ma così non è stato.
Giovanni Monchiero è dunque commissario delle due Asl della provincia. E ciò, nell’ottica del riordino della sanità piemontese avviato dalla Giunta di Roberto Cota, rimanda al tema del possibile accorpamento delle Asl a partire dal prossimo anno, che a questo punto diventa una prospettiva concreta. Tale soluzione è tuttavia avversata dal territorio: tutti i sindaci delle principali città della Granda hanno protestato contro questa decisione che è parsa loro calata dall’alto, senza un minimo di consultazione.
È dello stesso avviso il primo cittadino albese Maurizio Marello: «Monchiero è una persona competente e di certo avrà le capacità di ricoprire l’incarico in questa fase delicata di riordino del sistema», ha detto. «Sicuramente svolgerà il suo incarico in un contesto in cui le due Asl sono ancora indipendenti. Mi auguro poi che questa scelta non preluda all’accorpamento ». Di fatto però non vi è nulla che faccia pensare il contrario.
«Verduno costa troppo». Nei giorni scorsi il sindaco di Fossano Francesco Balocco, al vertice di una Giunta di centro-sinistra, ha inviato a Roberto Cota una lettera destinata a suscitare polemiche. Il primo cittadino si è detto favorevole all’idea di uno scorporo tra ospedali e territorio, osteggiata dagli altri suoi colleghi. Inoltre, ha sostenuto che l’ospedale di Verduno costa troppo e, in caso di accorpamento delle Asl, finirebbe per sottrarre risorse essenziali al resto del territorio. Balocco si è detto contrario all’accorpamento Asl e alla nomina di Monchiero a capo dell’Azienda di Cuneo, avvenuta.
Il sindaco Marello gli ha risposto a breve giro di posta, dicendosi sorpreso di questa presa di posizione e ribadendo la propria opinione: l’accorpamento in una provincia tanto estesa come quella di Cuneo rischia di far collassare il sistema, proprio mettendo in crisi quella «continuità assistenziale » tra ospedali e territorio che si è raggiunta con ottimi risultati; inoltre, secondo il Sindaco di Alba, non ci sono ragioni per chiudere due realtà che funzionano bene per costruirne un’altra che potrebbe funzionare peggio.
Su Verduno, Marello ha ricordato che è il frutto di una difficile scelta di responsabilità di due città, che hanno rinunciato ad avere ciascuna un proprio nosocomio per costruirne uno più moderno e più efficiente. «Questa impostazione non è né di destra né di sinistra ed è stata applicata, con modalità diverse, in EmiliaRomagna e in Lombardia, in Inghilterra e in Olanda. Probabilmente è la più idonea a garantire la massima qualità del servizio. Ma per giudicare occorre aspettare le scelte operative della Giunta regionale», ha detto il Sindaco di Fossano. «Mi viene il dubbio che Marello faccia riferimento, piuttosto, all’attuale politica di tagli lineari dettati dal Piano di rientro. Questi sì deleteri e in contraddizione con le ipotesi di riorganizzazione della sanità. In quanto al costruendo nuovo ospedale di Alba-Bra non posso che ribadire che la struttura sarà troppo onerosa, grande, probabilmente fuori linea rispetto alle esigenze future».
a.c.