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Un angelo di nome Giacomo

Per Giacomo Rossotto, dell’associazione Arcobaleno, 93 anni, di Alba, il Natale del 2011 è stato l’ultimo trascorso tra i detenuti del carcere di Alba dopo trent’anni di volontariato.

Giacomo Rossotto

Giacomo Rossotto, al centro nella foto d’archivio, festeggiato dagli agenti della Polizia penitenziaria, da don Gigi Alessandria e dalla direttrice della Casa circondariale, Giuseppina Piscioneri.

Una vita semplice e straordinaria quella di Giacomo. Pensionato della Cinzano a 60 anni, vedovo da dieci, ha potuto dedicare molta parte del suo tempo libero ad aiutare i carcerati, già nel vecchio carcere dietro il Comune. Ma a 93 anni si sente

ancora in piena forma, «grazie a Dio che mi permette di essere di aiuto agli altri», ma per recarsi nel nuovo carcere, appena fuori città, bisogna andarci in macchina, e serve la patente, che per ragioni anagrafiche Giacomo non ha ritenuto di rinnovare. «In carcere – racconta – ci sono tante miserie. I detenuti si rivolgevano a me per piccole necessità e si confidavano. Ma queste confidenze, a volte di fatti gravosi, rimarranno un segreto tra me e loro ».

Di certo Giacomo si è fatto una forte esperienza e parla di famiglie distrutte, separate, «con i figli allo sbando che li porta inevitabilmente a compiere qualche “marachella” », dice cercando di minimizzare fatti incresciosi. La sua esperienza trentennale, iniziata su proposta di suor Giuseppina, è stata molto positiva. E anche la direzione del carcere ha sempre sostenuto e incoraggiato questa attività di volontariato, a iniziare dalla direttrice Giuseppina Piscioneri.

Ma Giacomo non andrà in pensione dal volontariato, nonostante l’età avanzata. «Continuerò nella parrocchia di Cristo Re, al San Lazzaro di Alba, dove per andarci non serve avere la patente, essendo vicino alla mia abitazione ». Ci sono tante necessità «per i ricoverati in ospedale, molte volte soli, specialmente coloro che provengono dalle case di riposo, preti anziani senza più nessuno che li assista». Maci sarà sempre un angelo vicino a loro che li assiste, che non farà mancare aiuto, affetto e amicizia. Un angelo di nome Giacomo.

Severino Marcato

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