Ultime notizie

Quarto taglio del nastro per l’incompiuta Asti-Cuneo

Quarta inaugurazione per l’autostrada Asti-Cuneo: dopo il tratto Carrù-Sant’Albano aperto nel luglio 2005, quello Isola-Vaccheria, percorribile dal 16 aprile 2007 e il lotto da Cherasco a Marene, aperto il 18 giugno dello stesso anno, tocca a Cuneo essere collegata alla “A33”.

La cerimonia, in pompa magna, si è svolta lunedì 20 febbraio, alla barriera di Castelletto Stura. Il nuovo tratto collega il capoluogo provinciale alla rete autostradale con lo svincolo nei pressi del mercato “Miac” alla periferia di Cuneo ed è lungo 14 chilometri. A oggi sono stati realizzati 39,505 chilometri di Asti-Cuneo e sono aperti al traffico oltre 53 chilometri tra i due capoluoghi (contando anche il tratto di “A6” tra Carrù e Marene), ossia il 60% della lunghezza prevista.

E il resto? La cerimonia di inaugurazione è servita anche per cercare di capire cosa accadrà ai tratti ancora in rosso sulle planimetria (come quella che pubblichiamo a fianco). Per l’estensione dell’autostrada attorno al capoluogo provinciale la Conferenza dei servizi è aperta, mentre sta per aprirsi quella per il rinnovato progetto Cherasco-Roddi, con tanto di casello spostato più lontato dal nuovo ospedale e dai pipistrelli di Santa Vittoria, anche se – fa notare l’Osservatorio del paesaggio – con la nuova sistemazione dello svincolo ai piedi di Roddi i nidi sono circa trecento metri più vicini al casello.

Persi nelle nebbie della burocrazia, invece, i progetti del tratto Roddi-Vaccheria con il “problematico” tunnel sotto il Tanaro che pare ormai tramontato e la “Y” attorno ad Asti. In entrambi i casi c’è il collegamento temporaneo (grazie alla tangenziale a due corsie) che, come nelle “migliori” tradizioni italiane, rischia di diventare definitivo.

Del tratto langarolo dell’autostrada si tornerà a parlare a metà marzo, a Roma, durante la Conferenza dei servizi per il lotto Cherasco- Roddi. Il sindaco di Alba, Maurizio Marello, presenterà – ancora una volta – un corposo dossier sul lotto che interessa la città richiedendo assicurazioni sulla sua realizzazione, visto che a ogni riunione se ne sposta il problema in avanti, e garanzie sull’utilizzo “provvisorio” della tangenziale albese per cui servono – se la si vuole utilizzare come bretella fra i due tronconi di autostrada – lavori di ammodernamento e messa in sicurezza. Inoltre è impensabile non adeguare anche la provinciale Cantina di Roddi-Pollenzo, che raccoglierà tutto il traffico verso l’autostrada e verso l’ospedale e c’è da capire il destino del terzo ponte albese sul Tanaro, in zona Mogliasso che è inserito tra le opere complementari.

Che utilizzo faranno i cuneesi dell’autostrada? È una domanda che si sente sempre più spesso man mano che la “Z” rovesciata prende corpo. Sarà davvero un toccasana? Per ora da Cuneo si va a Savona e Torino senza lasciare l’autostrada, ma da Alba il viaggio verso il capoluogo è soltanto otto minuti più veloce (rispettando i limiti) e il pedaggio, in tempo di crisi, tocca gli otto euro. Il pedaggio più caro rispetto alla media nazionale, ma non va dimenticato che l’autostrada è nuova ed è stata realizzata con fondi privati.

g.s.

Banner Gazzetta d'Alba