Allaccia gli obiettivi di maggioranza e opposizione l’autostrada Asti-Cuneo. Da decenni l’infrastruttura promessa e mai realizzata fino in fondo – cioè fino ad Alba – occupa i discorsi del Consiglio comunale albese, il quale è tornato in tema lo scorso 7 marzo. Con la nuova deliberazione, i consiglieri hanno espresso all’unanimità il parere favorevole al progetto definitivo del lotto 2.6, il tratto che collegherà Roddi a Cherasco. Ma non sono mancate osservazioni, recriminazioni e perplessità. Soprattutto in vista della Conferenza dei servizi che si terrà a Roma domani, mercoledì 14 marzo. Dall’assemblea – a cui parteciperanno non solo le imprese incaricate dei lavori, ma anche le rappresentanze politiche e tecniche – potrebbero emergere decisioni risolutive. È stato il sindaco Maurizio Marello, in un monologo ostinato ed esasperato dalle mancate trasparenze da parte della società appaltante e dalle istituzioni maggiori, a tuonare: «Alba, anche in virtù del ruolo prioritario ricoperto sul territorio dal punto di vista economico e imprenditoriale, avrebbe dovuto essere la prima area su cui cominciare i lavori. Ma il rammarico più grande risale a due anni fa: avevamo chiesto che i lotti 2.5 Vaccheria- Roddi e 2.6 Roddi-Cherasco venissero realizzati simultaneamente, in modo da non sovraccaricare la viabilità albese nel periodo di transizione tra l’ultimazione di uno e dell’altro tratto. Non ci hanno ascoltato».
Sull’imminente Conferenza romana Marello ha spiegato: «Siamo a un punto di svolta, potremmo portare a casa importanti traguardi. Ma niente appare certo: troppi gli attori in gioco». E il Sindaco aggiunge un appello, in polemica con i “compagni” istituzionali: «Devo dire che, negli ultimi anni, una maggiore compattezza e collaborazione tra i vari territori interessati al tratto autostradale avrebbe potuto giovare. Sul rapporto con le imprese incaricate, invece, abbiamo sempre strappato assensi verbali, mai messi nero su bianco. Invertire questa tendenza sarà obiettivo primario». Il consigliere di maggioranza Luca Magliano si allinea con la visione, specificando: «Le richieste avanzate dall’Amministrazione albese non sono mosse da una tensione opportunista, ma da una motivata necessità di disporre di opere complementari a compensazione dei ritardi nella realizzazione del lotto 2.5». L’opposizione concorda, «senza se e senza ma». L’autostrada resta esclusa dal dibattito politico, come una perla, che non ammette conflitto. Come ha ribadito il consigliere del Popolo della libertà, Carlo Bo, «siamo arrivati a una svolta importante, ma è imperativo che il lotto 2.5 venga realizzato, senza ulteriori indugi». Alba serra dunque i ranghi, sperando di esercitare maggiore influenza sulle decisioni dei grandi attori politici e imprenditoriali. In una contingenza critica come quella odierna, il bisogno delle infrastrutture rappresenta un’indiscutibile priorità per il Paese, anche se l’onere economico implicato nella realizzazione dell’opera potrebbe ritardare i lavori e ridimensionare le benevole illusioni. Staremo a vedere.
Matteo Viberti
foto Marcato