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Nicola Gratteri e Antonio Nicaso «Il pericolo che viene dalla mafia è maggiore quando non si spara»

NOTTE BIANCA DELLE LIBRERIE – “La mafia è un fenomeno complesso, che va ben oltre la “macelleria” criminale, da allarme sociale. Il pericolo è, anzi, ben maggiore quando non si spara». Le parole del procuratore aggiunto di Reggio Calabria Nicola Gratteri – presente con Antonio Nicaso alla Notte bianca delle librerie per un incontro del centro culturale San Paolo nel quadro della Settimana della comunicazione – sono risuonate sabato 12, alla libreria Fox book, in una via Maestra assiepata di turisti, ad Alba, uno dei più floridi centri di quella economia del Nord che comincia a prendere coscienza delle infiltrazioni malavitose nel tessuto sociale.

 «Anche in Lombardia e in Piemonte, dove la n’drangheta ha cominciato a fare affari quarant’anni addietro, ci sono ambiti in mano alle mafie, dall’edilizia al movimento terra, dalle forniture sanitarie pubbliche e private al trattamento dei rifiuti», ha scandito Gratteri, sottolineando come «le organizzazioni non prosperino da sole, ma perché hanno agganci nella società, nella politica, nell’economia e nella finanza. I capitali mafiosi entrano nel commercio, nelle banche, negli appalti, investendo i proventi del traffico della droga per “ripulirli”, facendo così saltare le regole del mercato».

E le mafie non sono soltanto un cancro italiano, ma un male di un’Europa assai meno attrezzata del nostro Paese sotto il profilo normativo. Antonio Nicaso, giornalista, ricercatore, uno dei massimi esperti internazionali di ’ndrangheta, che con Gratteri ha firmato alcuni libri sul tema, ha avvertito: «Occorre un sistema giudiziario europeo sulla base di quello italiano ed è necessario stigmatizzare la pericolosa omologazione, presente anche da queste parti, degli imprenditori che non denunciano. Non è vero che stiamo vincendo le mafie, che lo si vede dal numero degli arrestati. Bisogna colpire i mafiosi nella politica, nell’economia, nelle amministrazioni, nelle istituzioni, avendo chiaro che la guerra contro queste forme di criminalità non si è mai voluta combattere fino in fondo e non si vince con magistrati e poliziotti, ma attraverso l’alleanza con la società».
Amarissima la chiusura. Gratteri: «Nei recenti vent’anni l’alternarsi di 4 governi di centro-destra e centro-sinistra e di uno tecnico in Italia non ha cambiato il quadro. Non si vogliono un sistema giudiziario che funzioni – vuol dire controllare il manovratore – e una scuola forte, che formi persone dallo spirito critico, capaci anche di contestare le scelte». 

m.g.o.

foto Marcato

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