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Teleriscaldamento: via ai lavori

SERVIZI A RETE Il cantiere per realizzare il teleriscaldamento è stato aperto lunedì, quando le squadre tecniche delle due aziende che realizzeranno l’infrastruttura, i gruppi Egea e Olicar, hanno iniziato gli scavi in via Sobrero per una serie di sondaggi, obbligatori per verificare la presenza di eventuali manufatti di valore archeologico, prima della posa vera e propria delle tubazioni prevista a partire da metà settembre. Per la presenza del cantiere, sarà creato un senso unico alternato regolato da un semaforo in un primo tratto di via Sobrero.

Il progetto ha una storia ormai piuttosto lunga, iniziata nel 2007, con la dichiarazione di pubblica utilità. Dopo anni di passaggi burocratici e critiche provenienti da una parte del mondo ambientalista sulla validità dell’opera, si è dunque passati dai progetti ai fatti. A contestare l’opera sono stati, in particolare, la sezione braidese dell’associazione Medici per l’ambiente e il Comitato spontaneo no teleriscaldamento.

«Gli scavi partono dalla zona di via Sobrero perché si tratta di quella più prossima alla centrale di produzione dell’acqua calda », spiega il sindaco Bruna Sibille, «e perché in quella strada si trovano numerosi condomìni di proprietà dell’Atc (la società delle case popolari, ndr), con cui la società del teleriscaldamento ha stipulato un accordo di fornitura». Un bel numero di abitazioni in poche centinaia di metri di strada. «La rete si spingerà poi sempre più nel quartiere Bescurone e verso il centro della città». L’impianto per la produzione dell’acqua calda sorgerà in un’area in strada Falchetto nelle immediate vicinanze dell’impianto dell’Abet Folden, a poca distanza dalla tangenziale e dalla linea ferroviaria Bra-Torino. L’impianto sarà costituito da due cogeneratori a metano – con una potenza termica di due megawatt ciascuno –, da una pompa di calore, da quattro caldaie e da un serbatoio di accumulo. A g g i u n g e Bruna Sibille: «Quest’opera è positiva per tre motivi principali: i benefìci di natura ambientale (con la riduzione dei fattori nocivi quali le polveri sottili nell’aria), i denari che saranno versati nelle casse comunali a favore della collettività e le garanzie che sono state pensate per i consumatori».

La convenzione stipulata con il Comune prevede che sia erogata un’indennità speciale di disagio di 254 mila euro annui (per 29 anni), uno sconto tariffario del 20% sugli edifici pubblici, la riduzione delle bollette dell’illuminazione e il rifacimento del manto stradale. Inoltre il consumatore potrà ottenere sconti dal 10 al 20% in base alla sua dichiarazione dei redditi. L’associazione di impresa si è impegnata inoltre a realizzare un investimento sulla rete di illuminazione pubblica di circa 460 mila euro, a cui si aggiungeranno i 90 mila euro di risparmio annuo per i minori consumi, con benefìci per le casse comunali. «Con i gruppi consiliari costituirò un Comitato tecnico per il monitoraggio dell’opera», aggiunge il sindaco Bruna Sibille, alla quale compete la nomina dell’autorità di garanzia (il cui costo è a carico delle due aziende) chiamata a vigilare su tariffe e qualità del servizio. Questa autorità sarà costituita da un esperto, affiancato da sette tecnici (due nominati dal Comune e cinque dalle aziende) con funzioni consultive.

Diego Lanzardo

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