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Consigliere, quanto mi costi

«Non c’e nulla da nascondere, nessun caso e ben venga l’indagine conoscitiva »: lo ha detto il presidente della Regione Piemonte, Roberto Cota, poco dopo che, venerdì 28 settembre, la quindicina di uomini della Guardia di Finanza aveva lasciato le sedi dei gruppi politici che siedono in Consiglio regionale per acquisire i documenti relativi alle spese sostenute a partire dal 2008.

I Finanzieri sono entrati in azione dopo che la Procura di Torino aveva aperto un’indagine di propria iniziativa: non ci sono stati esposti, segnalazioni o denunce e, al momento, non sono state formulate ipotesi di reato e non vi sono persone sottoposte a indagini, precisano i magistrati, ma la polemica innescata da un parlamentare del Pdl, Roberto Rosso, che nei giorni scorsi aveva parlato di una settimana bianca rimborsata dalla Regione a un consigliere, ha il suo peso. L’arrivo della Finanza ha raggelato gli animi e il mondo politico non ha potuto “gioire” per i recenti provvedimenti concordati in merito alle spese del Consiglio (si veda pagina 20) e per la trasparenza riguardo alla pubblicazione dei rimborsi autocertificati (riportati nella lunga tabella a fianco).

L’obiettivo degli inquirenti è verificare come è stata utilizzata la massa di denaro che dal Consiglio fluisce ai gruppi consiliari in base alla loro consistenza numerica: si va dal milione e 200 mila euro annui destinati al Pdl (che conta 17 consiglieri) ai 260 mila dei “gruppi” formati da un solo consigliere. Passeranno sotto il microscopio anche le autocertificazioni: assessori e consiglieri ottengono un gettone giornaliero di 122 euro e 0,48 euro per ogni chilometro percorso per l’attività politica svolta fuori dalle stanze istituzionali; basta indicare data e chilometri per ottenere il rimborso, senza dover aggiungere ricevute o scontrini.

Eppure tutti vantano uno stipendio ragguardevole che va dai 6.000 euro netti mensili del consigliere semplice ai 6.900 di un capogruppo, Giovanni Negro (Udc) ad esempio, ai 7.200 degli assessori tra cui i cuneesi Claudio Sacchetto (Lega), Alberto Cirio (Pdl) e William Casoni (Pdl). Ma non è tutto. Davide Bono del Movimento 5 stelle – che di autocertificazioni non ne ha chieste – dettaglia: «Si devono aggiungere i gettoni e i rimborsi di tutte le presenze in Commissione e in aula (in media una dozzina al mese per altri 2.600 euro netti). Quindi con le autodichiarazioni s i superano i 9.000-11.000 euro al mese».

Ad attirare l’attenzione sono i 37.000 euro di rimborsi autocertificati nel 2011 (unici dati a ora pubblici) da Roberto Boniperti, ex Pdl ora nel gruppo Progett’azione, e i 31 mila ottenuti da Maurizio Lupi, unico componente del gruppo Verdi verdi che è stato eletto in consiglio grazie a 250 preferenze. Tra gli uomini della Giunta il recordman è Sacchetto, che ha ottenuto quasi 36 mila euro ma è l’unico a non utilizzare l’auto messagli a disposizione dalla Regione e, quindi, “obbligato” ad aggiungere i chilometri percorsi alle richieste di rimborsi. Alle sue spalle nella classifica dei rimborsi – ma è assessore e va in tutto il Piemonte – c’è Cirio, con poco più di 21 mila euro e subito dopo Casoni con 20 mila.

Mentre la Finanza scartabella le gole profonde si stanno scatenando sui quotidiani nazionali e sui social network. Nei profili dei consiglieri regionali c’è una specie di gara a cancellare vecchi messaggi e foto “a rischio”. L’Ansa riporta l’episodio di un consigliere che su Facebook ha pubblicato le foto di una vacanza in Slovenia proprio nel giorno in cui risulta avere rappresentato la Regione Piemonte a uno spettacolo di una rassegna teatrale in memoria della Resistenza. La repubblica va oltre le autocertificazioni e riporta indiscrezioni sulle possibili indagini riguardo all’assunzione di circa 200 portaborse e sulle sponsorizzazioni di scambio, sistema “trasversale” per convincere i consiglieri a cambiare idea riguardo al voto in aula, finanziando manifestazioni o eventi “vicini” all’interessato. Viene citato un caso: per evitare ostruzionismo sul bilancio una sagra nel cuneese sostenuta, di solito, con 10.000 euro improvvisamente ottenne una sponsorizzazione superiore di quasi dieci volte. Misteri.

g.s.

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