Palio degli asini: trionfa Borgo Moretta

Gli spalti del Palio – biglietti esauriti dalle 14 – domenica in piazza Cagnasso, parlavano in molte lingue. La sfilata storica e la corsa degli asini si sono svolte sotto gli occhi di circa duemila spettatori. Gli applausi, le grida di incitamento o stupore hanno testimoniato l’entusiasmo. Prima per gli sbandieratori della Giostra: il loro spettacolo ha unito precisione e meraviglia, arte e sport. Poi per le rappresentazioni degli episodi storici, che hanno preso il via con la battaglia di Gamenario (contestualizzata con tanto di viaggio nel tempo) revocata dal Borgo del Fumo. A seguire i figuranti delle Rane hanno ricostruito la ruota per accogliere neonati abbandonati. Poi due pezzi di storia dai tratti noir: la lebbra e la peste ad Alba nel quattordicesimo secolo, presentati dai Borghi di San Lorenzo e Santa Barbara. I bambini tra il pubblico si coprivano gli occhi nel vedere le ferite truccate. I piccoli spettatori si compiacevano invece nell’assistere alla dimostrazione di San Martino: l’evocazione della fontana dell’eterna giovinezza, con tanto di unicorno e di pavoni. La storia di Rosalia narrata dal trovatore Sordello da Goito è stata messa in scena dal Borgo Santa Rosalia. Fuori concorso in quanto vincitore della sfilata 2011, il Borgo Moretta ha riproposto la battaglia di Cossano. Il Borgo del Brichèt ha riportato alla luce l’assalto dei briganti alle carovane di mercanti sulle Langhe.

La giuria ha dato la vittoria – sul filo del singolo voto – al Borgo dei Patin e tesor per la rievocazione dell’incendio di Alba nel 1229. La fedele ricostruzione dell’impiccagione dei piromani ha tenuto sospeso il fiato del pubblico (e dei giudici). «Il dipinto in masonite di Pinot Gallizio è meritato», ha detto Emanuele Caruso, regista albese e figurante dei Patin. È seguito il Palio. I fantini dei nove Borghi trasmettevano agguerrimento al momento della partenza. La corsa, sotto il sole spuntato per l’occasione, ha garantito risate (molti gli asini “immobili”) e timori (almeno tre le cadute). Alla finale, dopo i dieci giri suddivisi in due batterie, hanno avuto accesso tutte le “contrade” eccetto il Borgo di San Martino. La gara conclusiva è stata vinta dal Borgo Moretta. Il fantino, Alessandro Gioietti (Batman), con l’asino numero 6 (soprannominato Robin) dopo avere distanziato l’unico altro asino al galoppo (il numero 7 del Borgo del Fumo posizionatosi secondo e premiato col tartufo), si è meritatamente aggiudicato il drappo con il dipinto di Pinot Gallizio.

«Quell’asino sembrava un cavallo », si è sentito mormorare tra il pubblico. Al terzo posto si è classificato il Borgo di Santa Barbara, premiato col vino. Bruno Silvestro, presidente del Moretta ha portato a casa il quinto drappo: «Puntavamo a questo risultato, dato che in sfilata non gareggiavamo. Siamo soddisfatti e pensiamo a festeggiare, e a vincere nuovamente l’anno prossimo».

Marco Viberti

 

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