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Chiude il negozio Miroglio

Chiusura. Questa la sorte che toccherà allo storico negozio albese di via maestra, Miroglio. Da mesi le voci si rincorrevano sulla sorte del negozio d’abbigliamento tra i più famosi e longevi della città (di proprietà di una famiglia omonima a quella proprietaria degli stabilimenti tessili).

La chiusura, che sembra irrevocabile, interesserà anche gli altri punti vendita ubicati a Cuneo e Borgo San Dalmazzo. Il gruppo conta più di ottanta dipendenti di cui solo ad Alba diciassette. Il futuro sulla sorte di questi lavoratori rimane avvolto nell’incertezza. Il sindaco Maurizio Marello tramite un comunicato stampa diramato a fine della scorsa settimana ha richiesto un incontro con la proprietà, previsto a giorni, per esprimere, si legge nel testo del comunicato, «lo sconcerto dell’Amministrazione comunale, e per capire le ragioni dell’annunciata decisione di chiusura dello storico esercizio».

Salvatore Bove del sindacato Uil-utcs ci ha detto che «La situazione non era delle più facili, gli impiegati stavano già usufruendo del contratto di solidarietà. Ci risulta che ci sarebbe stata la possibilità di trovare acquirenti disponibili, ma che non ci sia stata la volontà da parte della proprietà di chiudere questi contratti. I motivi non li conosciamo, ma ci piacerebbe farlo. Un mio monito – ha continuato Bove – va alle amministrazioni comunali; nello specifico al primo cittadino di Alba che spero possa fare da tramite con la proprietà per la sorte dei dipendenti».

Gli impiegati che oggi manifesteranno lungo le vie della città, sono increduli. «Che faremo ora? Alcuni mesi fa ci avevano rassicurato che non avremmo chiuso, ma la promessa non è stata mantenuta», e aggiungono: «Ci teniamo a precisare un dato apparso sulle testate nazionali nei giorni scorsi: la proprietà ha dichiarato che mai nessuno è stato licenziato, ma è inesatto. Anni fa alcuni di noi furono già licenziati».

Cristian Borello

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