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Il Tribunale di Alba non chiude ancora

Marengo (Fi): «Nuovi rischi per il nostro ex palazzo di giustizia»

ALBA Un primo passo per la salvezza del Tribunale albese è stato conseguito. Nei giorni scorsi il giudice del lavoro Marco Bottallo ha accolto il ricorso presentato da 24 dipendenti del palazzo di giustizia e ha disposto il rinvio degli atti alla Corte costituzionale affinché si esprima sulla legittimità dei provvedimenti con cui il Governo ha disposto la soppressione del Tribunale di piazza Medford e il suo accorpamento con quello di Asti.

Viene così sospesa l’efficacia degli “interpelli” inviati dalla Corte d’appello di Torino: si tratta degli atti con cui i dipendenti sono stati invitati a presentare domanda di trasferimento nei posti vacanti degli uffici giudiziari del Distretto.

Così commenta la pronuncia del giudice l’avvocato Roberto Ponzio, che con i colleghi Vittorio Barosio e Giorgio Sobrino assiste i dipendenti: «Siamo molto soddisfatti della pronuncia. Per ora il Tribunale e la Procura di Alba non saranno soppressi e accorpati con quelli di Asti. E i dipendenti degli Uffici giudiziari di Alba non saranno costretti a cambiare città. Il giudice del lavoro ha accolto il loro ricorso sotto tutti i profili. In particolare, il giudice ha ritenuto che le norme che hanno disposto la soppressione del Tribunale di Alba possano in effetti essere incostituzionali, e ha pure riconosciuto che la particolare situazione del Tribunale albese, che risulta in attivo, avrebbe dovuto essere adeguatamente considerata, in modo tale da non comportare la soppressione di questa sede giudiziaria».

La stessa questione è stata oggetto giovedì scorso di un altro giudizio, avviato dinnanzi al Tar del Piemonte mediante il ricorso presentato da altri dipendenti e funzionari degli uffici giudiziari albesi, con l’adesione del Consiglio dell’Ordine degli avvocati, del Comune di Alba e dell’Associazione commercianti albesi (tutti rappresentati dall’avvocato Marco Pizzetti). Questa volta il giudice amministrativo non si è pronunciato sulla questione, rinviando la discussione – sia sulla sospensiva degli interpelli, sia quella inerente all’eccezione di legittimità costituzionale – alla prossima udienza, fissata per l’11 luglio.

È comunque soddisfatto il presidente degli avvocati albesi Giancarlo Bongioanni: «Quella pronunciata dal giudice del lavoro è una sentenza molto importante, soprattutto per lo spessore delle argomentazioni addotte nella motivazione, molto ampia e profonda. Si è trattato di un buon inizio. Ora attendiamo fiduciosi la pronuncia del Tar, che rappresenterebbe un ulteriore importante passo. L’eventuale sospensiva concessa dal giudice amministrativo, infatti, avrebbe efficacia “erga omnes” e non solo nei confronti delle parti in causa, come nel giudizio civile».

Sullo sfondo rimane comunque la speranza che si giunga a una soluzione politica del problema prima del prossimo 13 settembre, data entro la quale il Tribunale di Alba dovrebbe chiudere i battenti.

Roberto Buffa

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