Il vino tira,manca la politica

CANALE L’Enoteca regionale del Roero, con sede a Canale, operante da oltre quindici anni sul territorio, riveste un ruolo centrale e propulsivo nello sviluppo enogastronomico e turistico del Roero. Abbiamo scambiato due chiacchiere con il presidente, Luciano Bertello, che presenta ai lettori di Gazzetta un resoconto dell’anno appena concluso, con qualche anticipazione per il futuro.

Si può già fare un bilancio dell’anno appena concluso?

«Il 2012 è stato un anno bifronte: difficilissimo sul piano della gestione finanziaria, a causa dall’azzeramento dei contributi regionali, ma denso di soddisfazioni sotto l’aspetto dell’attività, con indici in crescita nel volume delle vendite in enoteca e con ottimi riscontri derivati dalle iniziative promozionali».

Con meno finanziamenti siete riusciti a realizzare le manifestazioni che avevate in programma?

«Abbiamo sostanzialmente svolto tutto il programma consolidatosi in questi anni attorno ad alcuni cardini stagionali: l’invernale raduno dei trifolao e dei cani da tartufo, il primaverile T ses pròpi n’Arneis con ospite Claudio Bisio, le estive turistiche La luna e i falò il 23 giugno e Il ponte dei sapori l’ultima domenica di agosto. Gli omaggi al paesaggio agrario e al paesaggio della tavola si sono confermati i fiori all’occhiello della nostra attività, con valenza internazionale come conferma la presenza del prestigiosissimo chef Marc Haeberlin. I rapporti di partenariato turistico con il Palatinato si sono rafforzati, offrendo innumerevoli occasioni di mercato e di visibilità ai nostri vini. Tutto ciò è stato possibile solo applicando una rigida e attenta gestione finanziaria a ogni singola iniziativa e grazie al sostegno diretto dei produttori vitivinicoli del Roero».

Qualche anticipazione per il futuro…

«Innanzitutto, molta concretezza. Ma anche idee nuove sulla promozione dei nostri vini e del nostro territorio. Avremo un ospite veramente di eccellenza per il nostro Omaggio agli orti. La positivissima esperienza di partenariato turistico con la Germania verrà utilizzata, in collaborazione con l’Atl di riferimento, come modello per tessere rapporti turistici con il Belgio e i Paesi del Nord Europa. Continueremo a dare tutto il nostro sostegno alla candidatura dei nostri paesaggi viticoli a patrimonio Unesco. Lavoreremo attorno a un’idea volta a rafforzare il senso di coesione e l’orgoglio di appartenenza al Roero».

L’enoteca è operante sul territorio da oltre 15 anni. Quali sono stati i maggiori successi nell’ottica di promozione del territorio? Qualche rammarico?

«Riconoscere i meriti di quanto fatto non sta di certo a me. Posso soltanto constatare che in questi anni il mondo del vino del Roero ha fatto passi da gigante e ha acquisito maturità, consapevolezza, dignità e orgoglio. Sarei felice se fosse riconosciuto un po’ di merito anche all’enoteca. Il rammarico più grande è la delusione provata di fronte a scelte politiche che hanno rischiato con superficialità (e scorrettezza di comportamenti) di affossare il sistema delle Enoteche regionali, invidiato da tante altre regioni. La fuga dei politici locali di fronte a ogni responsabilità contrasta fortemente con la loro corsa a mettersi in prima fila nelle occasioni promozionali e a tanti vuoti discorsi sul “territorio”».

Negli ultimi anni l’enoteca ha attivato progetti di promozione turistica soprattutto con il Palatinato e il Limburgo, grande opportunità per lo sviluppo turistico ed economico delle nostre colline. Quali sono stati i frutti di questi scambi? Avete in programma altri “matrimoni”?

«Ritengo che questo sia l’aspetto più concreto e proficuo della nostra attività, nonché quello su cui investire più risorse anche in futuro. L’idea dei progetti di partenariato turistico fra territori basata sullo scambio di opportunità si è rivelata di estrema utilità. Svilupperemo l’idea in collaborazione con l’Atl in direzione degli interessanti mercati del Nord Europa. L’omaggio agli orti sarà uno strumento strategico di azione».

Elena Chiavero

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