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Nel cuore dei Canté j’euv

Sabato 23 febbraio alle 16, nella sala conferenze “ex granaio” del palazzo Re Rebaudengo di Guarene sarà presentata alla stampa e al pubblico la tredicesima edizione di Canté j’euv nel Roero, organizzata dal Comune di Guarene e dalle Pro loco roerine.

Teatro della grande festa finale: le vie di Castagnito che la sera del 23 marzo saranno affollate da migliaia di visitatori festanti per quella che è diventata, in pochi anni, una delle feste di maggiore richiamo del basso Piemonte. Durante la conferenza stampa saranno eseguiti alcuni brani della tradizione e il sindaco di Castagnito Pierfelice Isnardi raccoglierà il testimone dall’omologo sommarivese Simone Torasso.

Saranno oltre 50 i gruppi partecipanti nel paese roerino dalle province di Cuneo, Asti, Torino e Alessandria, con in prima fila gli amici di Casal Cermelli, sempre presenti nelle ultime edizioni, nonostante gli oltre 100 km di distanza dal Roero. Gruppi già attivi in questi giorni per perpetuare un’usanza, quella della questua che ha origini antichissime radicate nella tradizione popolare piemontese. Gli organizzatori hanno anticipato in esclusiva a Gazzetta il progetto solidale che beneficerà delle offerte raccolte durante la serata finale: si tratta di un’iniziativa scolastica per bambini poveri del Kenya, a cura di suor Teresa Marcazzan delle Figlie di San Paolo di Alba. Non sarà facile superare le cifre del 2012, quando, a Sommariva Perno, la questua offrì 13 mila euro a Casa Talita (nella foto), la comunità creata in Brasile da don Luigi Pescarmona per ospitare e aiutare le ragazze di strada, e 3.500 euro a favore del Comune Sant’Agostino di Ferrara, colpito dal terremoto. Non sarà facile, ma la generosità dei roerini ha saputo essere grande nei primi 12 anni del Canté j’euv (oltre 100 mila euro raccolti e devoluti) e c’è da scommettere che l’edizione 2013 non sarà da meno.
Marcello Pasquero

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