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Vademecum elettorale

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Quando si vota

I seggi saranno aperti domenica 24 febbraio dalle 8 alle 22 e lunedì 25 febbraio dalle 7 alle 15. Per essere ammesso alla votazione l’elettore deve presentare un documento di identità valido e la tessera elettorale che, tra l’altro, riporta l’indirizzo e il numero del seggio in cui ognuno può votare. È possibile votare solo nel Comune di residenza, mentre sono previste speciali agevolazioni per il voto domiciliare per chi è affetto da gravi infermità e per il voto assistito di chi ha difficoltà fisiche e chiede di essere accompagnato all’interno della cabina. Chi avesse smarrito la tessera elettorale può rivolgersi all’Ufficio elettorale del proprio Comune che ne rilascerà un duplicato: gli uffici sono aperti con gli stessi orari dei seggi. Meglio però evitare l’affanno dell’ultima ora e rivolgersi agli uffici elettorali comunale nei giorni che precedono le votazioni.

Come si vota

Può votare per il rinnovo della Camera dei deputati chi ha compiuto i 18 anni il 23 febbraio o prima. La scheda è di colore rosa, e ha una dimensione di 41 per 22 centimetri e contiene 16 diversi simboli. Si vota tracciando un solo segno nel rettangolo che contiene il simbolo prescelto. Non si possono dare preferenze. Possono votare per il rinnovo del Senato tutti coloro che abbiano compiuto 25 anni. Si può votare solo nel Comune di residenza. La scheda è di colore giallo, ha una dimensione di 42 per 22 centimetri e contiene 16 simboli. Si vota tracciando un solo segno nel rettangolo che contiene il simbolo prescelto. Non si possono dare preferenze.

Chi viene eletto

Il sistema elettorale per il Parlamento è proporzionale, con premio di maggioranza e soglia di sbarramento. La principale differenza tra Camera e Senato riguarda l’attribuzione del premio di maggioranza. Vediamo la qustione in dettaglio. Per la Camera 617 seggi vengono ripartiti proporzionalmente conteggiando in ambito nazionale tutti i voti raccolti dalle coalizioni o dalle liste singole. Per partecipare al riparto la coalizione deve prendere almeno il 10% dei voti a livello nazionale mentre alla lista singola basta il 4%. La vittoria è assegnata alla coalizione (o alla lista) che ottiene il maggior numero di voti validi in sede nazionale. A tale gruppo vengono assegnati 340 seggi, il 55% del totale, il resto dei seggi viene ripartito tra gli altri gruppi e liste che superano lo sbarramento. I seggi, poi, vengono divisi proporzionalmente tra liste che compongono la coalizione e, successivamente, sempre in modo proporzionale, tra le 26 circoscrizioni in cui è divisa l’Italia. Uniche eccezioni sono la Valle d’Aosta che elegge un solo deputato con sistema maggioritario nel collegio uninominale e la circoscrizione Estero che elegge dodici deputati con metodo proporzionale. La provincia di Cuneo è inserita nella circoscrizione Piemonte 2 assieme alle altre province della Regione a eccezione di Torino ed elegge 22 deputati. Per il Senato della Repubblica la modalità di elezione è simile, ma tutti i conteggi vengono fatti a livello regionale, attribuendo il premio di maggioranza, pari al 55% dei senatori da eleggere di ogni regione alla coalizione che ottiene più voti in quella regione: ciò può determinare un sostanziale pareggio a livello nazionle tra i vari partiti. Per il Senato cambiano anche le soglie di sbarramento, che salgono al 20% per le coalizioni e all’8% per le liste singole. Il Piemonte, in base alla sua popolazione, eleggerà 22 dei 315 membri che compongono il Senato. Una volta determinato il numero di seggi spettanti a ogni simbolo in ogni circoscrizione verranno proclamati eletti i candidati seguendo l’ordine di iscrizione nella lista; in un secondo tempo, i candidati eletti in più di una circoscrizione sceglieranno quale seggio tenere e, per gli altri, verrà ripescato il primo escluso.

Scarica le pagine di Gazzetta d’Alba con i tweet dei candidati locali: vigilia elettorale 2013.pdf (900 KB)

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