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Ecco il roseto di Sua Maestà

GOVONE Se a Govone, passeggiando tra il castello, il parco e il centro storico del paese, può succedere di immaginare di imbattersi in una dama dell’Ottocento, in una carrozza, o addirittura in Sua Maestà il Re, è grazie all’opera di tante persone che negli anni, e con non poca fatica, hanno studiato, mantenuto o ricostruito quello che è stato.

Così, si può percorrere lo stesso parco all’inglese, il giardino di siepi, i vialetti che conducono alla fontana.

Si può visitare il castello, una delle residenze preferite di Carlo Felice di Savoia e della regina Maria Cristina, e sentire il profumo di rose antiche. Grazie ad antichi documenti datati 1849 e 1852, redatti dai giardinieri Giovanni Battista e Giuseppe Delorenzi, sono state, infatti, identificate le specie arboree e floreali coltivate all’epoca. Nel catalogo del Delorenzi si descrive, in particolare, una notevole collezione di rose. Nel 2000 Amministrazione comunale, scuola e centro culturale Govone e il castello hanno deciso di ricostruire quell’antico roseto. Così nel 2003 ha visto finalmente la luce, all’interno del giardino, vicino alla splendida chiesa barocca dello Spirito Santo, su una superficie di 450 mq.

Per festeggiare e ricordare l’avvenuta ricostruzione ogni anno il Centro culturale, in collaborazione con il Comune e con le Pro loco del paese, organizza la manifestazione Regalmente rosa, che quest’anno cade domenica 26 maggio.

Musiche d’epoca, spettacoli all’aperto, mostre d’arte, sfilate di figuranti in costume sono gli ingredienti di questa particolare giornata.

Un’anticipazione dell’atmosfera “sabauda” che si vivrà domenica verrà data sabato 25 maggio quando dalle 18 fino alle 21.30 sarà possibile visitare il castello attraverso un percorso “recitato”. I visitatori verranno condotti per le stanze con personaggi che indossano costumi d’epoca e raccontano cosa succedeva in quelle stanze, fino ad arrivare nel salone delle feste dove sarà possibile assistere a uno storico ballo. La singolare visita sarà curata dall’associazione Nobiltà sabauda di Rivoli.

La particolarità è che i costumi che verranno indossati sono stati realizzati seguendo i giornali di moda dell’800 raccolti nell’archivio storico della Biblioteca govonese presente nel castello.

Domenica 26 maggio un programma ricco si snoderà dalle 10 del mattino fino a sera: visite al castello, al roseto (con il professore Piero Amerio), mostre di ceramiche, pittura, bigiotteria. Nel parco del castello ci sarà il mercato del borgo con molte bancarelle, sarà possibile degustare vini e provare prodotti tipici. Si potrà pranzare grazie ai piatti preparati dalle quattro Pro loco del paese, ci saranno giochi per bambini e due momenti musicali: con la Banda musicale di Govone e con la Cerot band.

Roberta Bertero

 

Novara: «È tempo di godersi il parco»

Giampiero Novara, sindaco di Govone, non nasconde la soddisfazione per l’interessante programma orchestrato e auspica il favore di due giorni di bel tempo: «Siamo contenti dell’evento che siamo riusciti a organizzare, frutto della collaborazione tra Comune, Centro di promozione e le Pro loco del paese. Spero che il tempo ci grazi, visto che quest’anno la pioggia ha già rovinato la manifestazione Tulipani a corte, e che finalmente la popolazione possa godersi il nostro meraviglioso parco. Abbiamo avuto numerose adesioni; quindi, ci saranno anche tante bancarelle interessanti e colorate tra le quali curiosare».

Ponchione: «Scoprite le rose storiche»

Ornella Ponchione, presidente del centro culturale Govone e il castello: «Si tratta di una manifestazione molto particolare che valorizza il nostro roseto storico. È raro trovare nel nostro territorio roseti di questo tipo. Nella zona c’è quello di Castell’Alfero, il secondo in Italia per presenza di quantità di rose diverse. È l’opera di Piero Amerio, grande esperto nel settore. Quando abbiamo realizzato quello govonese ci siamo ispirati al suo. Amerio, autore del volume Storie di rose antiche, in vendita nel nostro ufficio turistico, sarà presente domenica per spiegare alle persone in visita la particolarità del giardino e rispondere alle domande».

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