La speranza è contagiosa

La Sagra del grano di Baldissero
Alcune volontarie della Collina degli elfi, in una foto d'archivio

GOVONE Sarà un’estate importante per la Collina degli elfi. La struttura per bambini malati di cancro e per le loro famiglie riaprirà domenica 16 giugno, per dare il via a tre mesi di attività. Tutto esaurito per la prima settimana: cinque famiglie riempiranno i cinque appartamenti presenti nell’ex convento di Craviano. Trenta, a oggi, le richieste, che aumentano di ora in ora. Gli ospiti provengono non solo dal Regina Margherita che rimane, com’è stato fin da subito, l’ospedale di riferimento, ma anche dalla rete oncologica pediatrica interregionale Piemonte e Valle D’Aosta. «Ci saranno bambini da tutto il Piemonte, ma anche dall’Istituto dei tumori di Milano e da Parma», spiega a Gazzetta la presidente Luisella Canale. «Poco per volta, come ci eravamo prefissati, ci stiamo allargando alle altre regioni italiane e, sempre a piccoli passi, punteremo a tenere aperta la struttura tutto l’anno». Il progetto, partito alcuni anni fa, si è avviato concretamente lo scorso settembre per un mese “pilota”. «La “prova”», continua Canale, «ha funzionato. Eravamo pronti e gli ospiti hanno apprezzato l’esperienza alla Collina, tanto che alcuni di loro hanno stretto amicizia e hanno chiesto di tornare. L’esperienza è servita al contempo a capire come dovevamo potenziare la nostra preparazione ». È stata implementata, ad esempio, l’attività di gioco per i bambini, mettendo a punto un vero e proprio “pacchetto giochi della Collina”. I volontari che hanno ricevuto formazione in questi anni sono oltre 200 e circa 120 sono quelli che opereranno in questi tre mesi, con turni minimi di quattro ore settimanali. Tra le storie che si intrecciano in questa struttura, è degna di nota quella di una signora di Milano che negli scorsi mesi è venuta a Govone ogni settimana per gli incontri formativi e che per due mesi quest’estate prenderà un’aspettativa dal lavoro (in banca) e si trasferirà nella struttura. «Grazie a lei», sottolinea Canale, «abbiamo attivato una interessante collaborazione con l’università Bicocca di Milano grazie alla quale gli studenti di psicologia potranno realizzare qui tirocini formativi». «Attraverso terapie con arte, musica e movimenti del corpo, giochi, massaggi antistress, pesca, attività con gli animali e la condivisione degli spazi con altre famiglie nella stessa condizione, cercheremo di aiutare gli ospiti a recuperare la speranza, che è quella che ci permette di vivere», conclude Canale, dalla cui mente e dal cui cuore è nata la Collina degli elfi. Il suo è stato un sogno che ora ha visto la luce, un sogno che ha condiviso e che è diventato quello di tante altre persone. La speranza è contagiosa, fortunatamente.

Roberta Bertero

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