Ultime notizie

Ferrero investe 4 milioni per lo sport

ALBA Per un albese non è difficile dare ragione alla ricerca fatta da Ferrero per valutare la diffusione del marchio Kinder + sport: una famiglia italiana su quattro lo conosce, anche se non è inserito all’interno di campagne pubblicitarie tradizionali. Ad Alba, ad esempio, la gestione del centro sportivo Böblingen e il progetto Accademia calcio Alba, sostenuti da Kinder + sport, danno grande risalto agli investimenti sportivi del colosso dolciario, ma il quadro complessivo è ben più ampio.

Kinder 12

Quattro milioni per lo sport giovanile di base: è quanto Ferrero investirà in Italia tra 2013 e 2014 nel suo progetto Kinder + sport, arrivando a coinvolgere oltre due milioni di bambini e ragazzi dai 6 ai 18 anni. Il traguardo è ambizioso ma è la naturale evoluzione di un cammino che, dal 2006, ha permesso al colosso dolciario albese di diventare un protagonista nello sport, a  milioni di euro «senza fare investimenti pubblicitari perché », spiega l’amministratore delegato Gino Lugli, «ogni centesimo è stato dedicato per la promozione sportiva».

Verranno coinvolte atletica, basket, scherma, tennis, vela e volley con il supporto diretto alle federazioni per la fornitura di materiale sportivo e il sostegno per organizzare manifestazioni dedicate ai giovani, partendo dalla base, da quell’alfabetizzazione motoria indispensabile per i piccoli odierni, arrivando a meeting e finali nazionali dei campionati giovanili . Grande attenzione verrà concentrata sulla comunicazione e sulle nuove tecnologie che, dimostrano le ricerche, portano una più efficace diffusione del messaggio rispetto alla pubblicità di tipo classico. Kinder + sport è uno dei pilastri della responsabilità sociale d’impresa di casa Ferrero, come spiega Alessandro Nervegna: «Ha l’obiettivo di promuovere stili di vita attivi e di incentivare l’attività fisica. L’Italia è uno dei venti Paesi in cui il progetto Kinder + sport si sta svolgendo; anzi nel prossimo anno puntiamo a far salire tale numero a 30, allargandoci a Francia, Gran Bretagna e Turchia».

Con il 2014 si stringe ancora di più il rapporto con il Coni, Comitato olimpico italiano, e con il suo nuovo presidente Giovanni Malagò, presente venerdì scorso ad Alba per incontrare i vertici di Ferrero trovando una perfetta sintonia d’intenti. «Un partner come Ferrero è il massimo della vita, perché dedica con precisione chirurgica ogni risorsa messa in campo all’attività dei giovani», debutta il Presidente dello sport italiano, che sottolinea l’«imbarazzante voglia di riservatezza del brand». Kinder + sport vuole che tutti i denari vadano a finanziare l’attività permettendo ai ragazzi di giocare e fare sport, filosofia che fa trovare a suo agio il presidente del Coni, che spiega di aver ricavato 3,9 milioni da una semplice pulizia del bilancio e della burocrazia della “macchina” dello sport italiano, da spendere tutti per l’attività.

Pubblico 4

Insomma si parla, ad ampio respiro, di responsabilità sociale d’impresa, che Ferrero prende molto sul serio non solamente con i progetti sportivi per gli “under” ma anche con l’attività della fondazione Ferrero, dedicata agli ex dipendenti e con le imprese sociali, aziende aperte in Paesi in via di sviluppo, India, Sudafrica e Camerun, che non solo danno lavoro alla popolazione locale ma riversano parte degli utili per iniziative di carattere sociale e umanitario in loco.

Giulio Segino

E Fulci punta sulla ripresa

NUOVI MERCATI Incontrando il presidente di Ferrero spa, Francesco Paolo Fulci – foto è inevitabile andare oltre l’argomento dell’incontro dedicato a sport e giovani per avere dettagli sull’andamento aziendale. Specie se nell’introduzione dell’appuntamento c’è spazio per i più recenti successi industriali nel mondo, dai nuovi stabilimenti aperti in Turchia, Messico e India e un accenno alla Cina, prossimo Paese a ospitare uno stabilimento Ferrero. «Non si tratta di delocalizzazione », spiega l’ambasciatore. «I nuovi stabilimenti seguono l’esigenza di avere una qualità eccellente dei prodotti»; e produrre vicino al consumatore è il modo migliore per garantire la freschezza.

ferrero dati bilancio

Per far capire quanto sia radicata in Italia l’azienda e quanto voglia rimanerci, a Fulci basta snocciolare pochi dati essenziali: «Dei 20 stabilimenti produttivi quattro sono in Italia, ad Alba, Pozzuolo Martesana, Balvano e Sant’Angelo dei Lombardi; inoltre un terzo dei dipendenti complessivi del Gruppo, oltre 8 mila su 25.270 sono italiani».

A dimostrare la volontà di restare ad Alba ci sono poi i milioni di euro investiti nello stabilimento langarolo, il più grande del gruppo, per avviare, nel corso degli ultimissimi anni una nuova linea per l’Estathé e una nuova linea per il Rocher, anche se, ammette Fulci: «La crisi si è fatta sentire anche per noi. Per la prima volta abbiamo registriamo cali di vendite, del 3,5 e del 6 per cento nei due anni più recenti sul mercato italiano. È un miracolo se non abbiamo licenziato nessuno, ma noi lo facciamo per spirito sociale e perché crediamo nella ripresa ». Il fatturato tiene grazie alle esportazioni, come dimostra il premio di produzione che verrà pagato ai dipendenti, circa 1.850 euro, ossia il 95% del massimo concordato con i sindacati.

Francesco Paolo Fulci presidente Ferrero
Francesco Paolo Fulci, presidente di Ferrero spa

 

Lo spirito con cui fa azienda la famiglia Ferrero rimane immutato, l’ambasciatore ne è certo: Michele Ferrero è il primo a controllare sempre la qualità dei suoi prodotti come quella volta alle Egadi: «Era giugno inoltrato, entrammo in un negozio e vide delle scatole di Mon chéri, in un periodo in cui quelle praline non dovevano essere in vendita (Ferrero nella stagione estiva fa ritirare dagli scaffali i prodotti più sensibili al caldo, nda). Si diresse in fretta verso le scatole per constatare lo stato dei cioccolatini e io ebbi il mio bel da fare nel tranquillizzare una commessa, spaventata dall’insolito atteggiamento».

g.s.

 

Banner Gazzetta d'Alba