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In Fiera serve la FATTURA

TARTUFO Entra nel vivo la stagione del tartufo, che si è aperta sabato 21 settembre. Visto il ritardo con cui sono maturate diverse specie vegetali, ci si attendeva un Tuber magnatum pico piuttosto pigro. Invece, come ha riferito il sindaco Maurizio Marello, sono già diversi i trifolao che hanno estratto le tanto ambite “pepite bianche”. L’annata, grazie alle condizioni climatiche favorevoli dei mesi scorsi, dovrebbe essere generosa e garantire un buon quantitativo di Tuber, che potrebbero essere disponibili fino a Natale. Il prezzo dovrebbe essere abbastanza contenuto, con una “grattata” che potrebbe attestarsi sui 25 euro.

A fissare il valore di mercato ufficiale sarà, come ormai accade da quasi un secolo, la Fiera del tartufo, che ha deciso di darsi nuove regole per garantire ai consumatori la massima trasparenza. L’attuale normativa nazionale, risalente al 1985, da un lato esonera i cercatori dall’identificarsi nel momento della vendita e dall’altro obbliga i commercianti a indicare Paese e regione di provenienza dei tartufi. Una palese contraddizione che rischia di avvolgere il mercato dei tartufi in un alone di incertezza. In attesa di una nuova legge nazionale – alla definizione della quale la Commissione agricoltura del Parlamento sta ormai lavorando, senza risultati apprezzabili, da alcuni anni –, il Consiglio comunale di ieri, lunedì 30, oltre a sottoscrivere l’ordine del giorno redatto dal Centro nazionale studi tartufo, ha provveduto a modificare il regolamento del mercato che verrà allestito durante la Fiera.

mercato tartufo

Come ha spiegato il presidente dell’Ente fiera Antonio Degiacomi, si è stabilito che chiunque venderà tartufi all’interno dei padiglioni fieristici dovrà rilasciare un documento fiscale. Sparirà dunque la figura del cercatore occasionale, che sarà sostituito da quella del trifolao professionale. Di conseguenza, verrà cancellato il limite che consentiva ai cercatori “una tantum” di vendere un massimo di mezzo chilo di tartufi bianchi per ogni giorno di mercato. Specifiche limitazioni potranno essere reintrodotte, su decisione del Sindaco e della Commissione del mercato, nel caso di annate particolari. «Non vogliamo sostituirci a chi ha il compito di monitorare fiscalmente questo mercato,masolo migliorare la situazione sulla tracciabilità che in realtà andrebbe sistemata con una nuova legge nazionale. Il provvedimento comunale intende anche eliminare le tensioni che potrebbero insorgere tra trifolao e commercianti, chiamati a pagare l’Iva sulla propria vendita e sull’acquisto dai cercatori», ha commentato Degiacomi.

e.f.

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