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Luca Zingaretti e il tartufo alla Torre d’avorio

ALBA Luca Zingaretti e Massimo De Francovich sono i protagonisti di questo spettacolo, che mette sotto i riflettori uno dei problemi più discussi e irrisolti della storia: l’autonomia dell’arte di fronte alla politica. Berlino, 1946: nell’ufficio del maggiore Arnold si trova il celebre direttore d’orchestra Wilhelm Furtwängler. I due si fronteggiano: l’ufficiale è ignorante e rozzo, Furtwängler ostenta superiorità ed è ben deciso a difendersi dall’accusa di complicità con il nazismo.

Nella Germania occupata dalle truppe degli alleati si svolge la caccia a coloro che sostennero il regime nazista in tutti gli ambiti della vita civile. E se celebre fu la condanna a Norimberga di Albert Speer, l’architetto di Hitler, furono molti gli intellettuali chiamati a giustificare la loro permanenza o la loro presunta collaborazione con il regime tedesco. Scrive Masolino d’Amico: «Furtwängler, universalmente acclamato accanto a Toscanini come il maggiore direttore d’orchestra della prima metà del secolo, non era stato nazista, e anzi non aveva nascosto di detestare le politiche del Terzo reich. Ma nel buio periodo dell’esodo di molti illustri intellettuali che avevano preferito trasferirsi all’estero piuttosto che continuare a lavorare in condizioni opprimenti, era rimasto in patria, e aveva svolto la sua attività in condizioni privilegiate. Aveva scelto, in tempi durissimi, di tenere accesa la fiaccola dell’arte e della cultura, convinto che questa non abbia connotazione politica. Ma ecco ora che i vincitori vogliono vederci chiaro, e se possibile far crollare anche questo superstite mito della superiorità germanica». Il suo antagonista è un maggiore dell’esercito che detesta la musica classica, un venditore di polizze assicurative, un uomo che ha visto di persona gli orrori delle camere a gas. Soprattutto, un americano convinto nell’eguaglianza di tutti gli uomini sia nei diritti, sia nelle responsabilità.

lucazingaretti

Presente al teatro Sociale “Busca” per due serate consecutive, il 15 ed il 16 novembre, Luca Zingaretti ha ricevuto un tartufo (Morra) di un etto dalle mani del sindaco albese  Maurizio Marello a cui, appena visto, ha lanciato una battuta: «Oh, andiamo dallo stesso parrucchiere vero?».

Dopo aver elogiato la pulizia, la tranquillità e la gentilezza di Alba, Zingaretti chiede informazioni su come visitare la città il giorno successivo e, prima di prepararsi a salire sul palco ringrazia l’assessore alla cultura Paola Farinetti per avergli donato una bottiglia di Barolo ed il libro Tartufo legato alla storia fieristica cittadina. Presente alla consegna anche Marco Scuderi dell’Associazione commercianti albesi.

Cinzia Grande

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