Tra APRO e BAROLO Natale ha portato la pace

Dopo quasi due anni e mezzo di trattative, il 23 dicembre è stata firmata la pace definitiva tra Apro e il Comune di Barolo. Tra i motivi del contenzioso fra l’agenzia di formazione e la sua società di servizi da una parte e l’Amministrazione del paese vi era il mancato pagamento da parte della scuola di circa un anno di affitto per le sale occupate all’interno del castello “Falletti”. Da parte sua Apro reclamava la cucina, installata a spese proprie e le mensilità pagate al Comune senza poter usufruire delle sale a cause dei lavori in corso.

Ora tutto è risolto. «Si firma una pace che è un addio tra Apro e Barolo. L’unico vincitore è il buonsenso. Non credo si possa parlare di perdite o guadagni; il solo fatto di aver evitato una causa civile, con i costi che questa avrebbe comportato, può essere definito come un fattore positivo. Apro ha risparmiato tempo e energie che potranno essere dedicati in altre attività; tra poche settimane sarà sancita la fusione tra Apro servizi e Apro formazione, una scelta che permetterà di risparmiare oltre ventimila euro di costi di gestione», spiega il presidente di Apro, Olindo Cervella.

barolo apro cucina

Le cucine del castello di Barolo sono state vendute da Apro formazione ad Apro servizi per trentamila euro. La società dopo aver prelevato alcune parti mobili, ha lasciato le restanti componenti al Comune di Barolo, che da parte sua rinuncia alle mensilità di affitto arretrate.

Barolo cederà le sue quote, uscendo dalla società con Apro, decisione che implica una modifica dello statuto.  «Anche io sono felice che si siano concluse queste trattative, è stato un percorso estenuante. Il Comune di Barolo, che ha guadagnato la cucina installata da Apro senza dover versare alcun indennizzo, ha intenzione di usare la struttura per nuovi progetti. Abbiamo perso dodici mensilità di affitto, ma si trattava di una questione dal risultato incerto fin dall’inizio», chiarisce il sindaco di Barolo Walter Mazzocchi.

 Manuela Anfosso

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