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Alba: sospetto di scabbia al centro di accoglienza

ALBA Due casi sospetti di scabbia al centro di pronta accoglienza dalla Caritas. La questione è emersa nei giorni scorsi dopo che il gruppo di immigrati originari del centro Africa, sbarcati a Lampedusa e destinati a essere ospitati dalla comunità di don Gigi Alessandria, è stato sottoposto a controlli da parte della guardia medica di Cuneo.

A delineare la vicenda il dott. Attilio Clerico, direttore del Dipartimento di medicina preventiva dell’Asl Cn2, subito intervenuto per risolvere il problema:  «I colleghi cuneesi ci hanno informato che due dei sei profughi presentavano i possibili sintomi di un’infezione da scabbia. Per precauzione abbiamo sottoposto tutti i migranti a una visita dermatologica presso il nostro ospedale. L’esito è stato negativo ma, anche alla luce del diverso giudizio diagnostico emerso da una visita richiesta dalla Caritas, abbiamo deciso comunque di adottare i protocolli previsti per questa infezione. I pazienti sono stati sottoposti a terapia medica e si è proceduto alla disinfezione dei locali, al lavaggio ad alta temperatura degli indumenti e alla sostituzione di materassi e cuscini».

L’intervento tempestivo, oltre a debellare qualsiasi focolaio dell’infezione, è servito anche a riportare la serenità nella piccola comunità, all’interno della quale, certamente per empatia visto il lungo periodo di incubazione della malattia, erano in diversi oramai a provare gli intensi pruriti tipici dell’infezione causata da questo acaro. «Teniamo conto», conclude il dott. Clerico, «che la reale pericolosità della scabbia è minima e che normalmente è più facile da debellare rispetto ai comuni pidocchi».

ro.bu.

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