Egea e Fiat, dagli scarti animali al biometano

ALBA Fiat Chrysler automobiles, Cnh industrial ed Egea presenteranno, durante il terzo Forum mondiale sullo sviluppo economico locale (a Torino, dal 13 al 16 ottobre), un progetto congiunto. Dalla collaborazione fra i tre “colossi” del trasporto e dell’energia potrebbero spalancarsi prospettive di cambiamento radicale a livello nazionale. Ne parliamo con Pierpaolo Carini, amministratore delegato di Egea.

In cosa consiste il progetto Egea in collaborazione con Fiat?rifornimento distributore metano
«Il progetto prevede la promozione e la produzione sostenibile del biometano e il suo utilizzo nell’autotrazione, dimostrandone così gli ampi benefici ambientali ottenibili. In pratica, le deiezioni degli animali da allevamento verranno trattate con appositi processi che consentiranno di ottenere concimi ed energia. A sua volta, questa energia servirà ad alimentare il trasporto a motore. È la prima volta che il biometano viene destinato a un simile scopo. Pensiamoci bene: il prodotto della fatica contadina che non viene sprecato o considerato come “scarto”, ma riutilizzato ad esempio per muovere gli stessi trattori con cui la terra viene lavorata».

Come dimostrerete questo principio durante il forum di Torino?
«Cnh industrial attraverso il suo brand Iveco bus metterà a disposizione – per il trasporto delle delegazioni che parteciperanno al forum – una flotta di minibus con motori ecologici a gas naturale che potranno essere alimentati con il biometano prodotto da reflui zootecnici presso l’impianto di Egea ad Ozegna, in provincia di Torino. Lo stesso farà Fiat, che conferma l’impegno per la mobilità sostenibile fornendo una 500L, un Doblò Panorama e un Doblò Cargo a gas naturale per essere utilizzati dalle delegazioni presenti al forum. Anche questi veicoli potranno essere alimentati a biometano».

Quali sono i vantaggi ambientali derivanti da questo approccio?
«I veicoli alimentati a metano offrono già importanti benefici a livello ambientale in termini di riduzione delle emissioni inquinanti e di CO2. Con l’uso del biometano questi benefici potranno senza dubbio aumentare: infatti, il biometano ha un bilancio di CO2 – dalla fonte fino all’utilizzo del combustibile – che lo colloca al vertice delle fonti energetiche attuali, rendendo un veicolo alimentato in questa maniera comparabile (in termini di emissioni di CO2 globali) a un veicolo elettrico alimentato con energia prodotta da fonti rinnovabili».
Matteo Viberti

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